Ora altri paesi Mediterranei si facciano avanti per salvare vite umane
Oggi alla riunione del G7 dei Ministri dell’ambiente in corso a Metz, in Francia, il Ministro italiano Costa ha incontrato il suo omologo francese, De Rugy. Tra gli argomenti discussi, è stato deciso di realizzare un’iniziativa congiunta per ottenere la dichiarazione di una ECA, ovvero la combinazione di SECA e NECA (area di controllo delle emissioni di zolfo e ossidi di azoto) per l’intero Mar Mediterraneo.
Gruppi ambientalisti tra cui Cittadini per l’aria, NABU e FNE accolgono con soddisfazione questo importante passo. La rete delle associazioni da anni ha chiesto l’adozione di un’Area a controllo delle emissioni navali nel Mediterraneo; nel corso della conferenza tenutasi di recente a Madrid ed organizzata dalla rete degli ambientalisti, anche la Spagna si è espressa in favore dell’istituzione di un’Area ECA.
“Questa è una buona notizia per tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo perché racchiude già un obiettivo temporale ravvicinato e un’occasione significativa – la Conferenza delle parti della Convenzione di Barcellona per la protezione dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo che si terrà a dicembre a Napoli – nell’ambito della quale gli Stati del bacino del Mediterraneo potranno mostrare sostegno per la tutela della salute dei propri cittadini e dell’ambiente marino mediterraneo. I cittadini e i comitati delle città portuali italiane, Trieste, Venezia, Ancona, Napoli, Civitavecchia, Livorno, La Spezia, Genova, Savona e tante altre ancora, hanno contribuito in questi anni a questo risultato evidenziando l’insostenibile impatto delle emissioni marittime nelle loro città d’origine ” così Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria.
L’attuazione di un’ECA nel Mar Mediterraneo potrebbe ridurre le emissioni di SO2 e NOx dal trasporto marittimo internazionale rispettivamente dell’80% e 20 % rispetto alla legislazione attuale. La riduzione delle concentrazioni di inquinamento atmosferico consentirà di risparmiare 16.000 morti premature, risparmiando fino a 25 miliardi di euro in costi sanitari.
“Accogliamo con favore l’annuncio dell’Italia di sostenere la designazione di una ECA nel Mar Mediterraneo. Ora è il momento di agire e portare questa tema all’ordine del giorno all’IMO. La misura è benefica per la salute, l’ambiente e il clima ed anche sotto il profilo economico. Non vi sono argomentazioni convincenti per contrastare l’adozione dell’ECA, ora è il momento per altri paesi di farsi avanti per sostenerla. “Sönke Diesener Transport Policy Officer presso NABU.