Gioia Tauro-Durante la conferenza stampa, di oggi, nella sede dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli ha dichiarato che con la firma di oggi, tra Contship e TiL, il porto di Gioia Tauro sarà rilanciato attraverso l’intermodalità.
“La parola d’ordine è -investimenti- perchè il porto di Gioia Tauro stava andando in declino per assenza di investimenti sulle infrastrutture che aveva comportato una diminuzione del traffico merci”, ha dichiarato il Ministro.
“E’ una grande emozione, una grande soddisfazione, perchè io ritengo che la notizia di oggi, non del salvataggio del porto di Gioia Tauro ma del rilancio del suo porto sia una bella notizia dalla Calabria e per l’Italia intera. Oggi possiamo festeggiare, ma ricordatevi che da domani riprendiamo immediatamente i lavori con la stessa convinzione, da Governo, di stare dalla vostra parte. Sono profondamente felice che, oggi, la Calabria non debba sopportare una tragedia sociale a cui si stava avvicinando. Con l’accordo firmato, abbiamo investitori che si impegnano ad investire, già da oggi, decine di milioni di euro in nuove gru e nuovi carrelli che saranno montati nelle prossime settimane”.
Il presidente della Commissione Antimafia, il senatore Nicola Morra, interviene evidenziando quali sono i mali che affliggono questi -sistemi-:”Il porto di Gioia Tauro è stato il porto più famoso per la presenza della ‘ndrangheta all’interno degli scali portuali d’Europa. Negli ultimi anni la ‘ndrangheta è stata capace di infiltrare altre realtà portuali; penso alla Liguria, in cui ci sono stati scioglimenti di enti comunali per infiltrazione ‘ndranghetistica, proprio perchè la Liguria offriva -il porto-“.
“Nel corso del tempo le azioni di controllo e di contrasto ci hanno permesso di ridurre quantitativi di sostanze stupefacenti, gestite sulla Piana, a dimostrazione del fatto che c’è una Calabria che può e deve emergere.
Il porto di Gioia Tauro è una realtà, che per caratteristiche tecniche, non ha pari, almeno a livello di penisola italiana, perchè i fondali sono così profondi da consentire anche alle navi madre di poter attraccare. Tutto questo, nell’ambito della logistica portuale contemporanea, rappresenta un vantaggio di competitività che non possiamo regalare a nessun altro”.
“Dopo aver raddoppiato il Canale di Suez, per la sua posizione che è baricentrica, Gioia Tauro ha un fascino enorme, dobbiamo attrezzare il porto di tutto quello che serve per rendere Gioia Tauro un volano, prima ancora dello sviluppo, di legalità e dobbiamo far capire che se cediamo alle logiche delle famiglie della ‘ndrangheta, parassitarie oltre che criminali, noi qui avremo soltanto sottosviluppo, arretratezza ed emigrazione, perciò si deve investire in dignità, in noi stessi”.
Di seguito la nota del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli
Non potevamo arrenderci al declino di un porto così importante per la Calabria e per tutta l’economia del Sud.
Non potevamo accettare il continuo arretramento del volume dei container movimentati ogni anno su quelle banchine, un traffico calato di quasi il 15% solo tra il 2016 e il 2017.
Così abbiamo lavorato duramente per salvare Gioia Tauro, il primo scalo italiano sul transhipment. Così abbiamo mediato senza lasciare nulla al caso per una soluzione che sbloccasse il terminal gestito dalla società MCT (Medcenter Container Terminal), che spazzasse via il rischio paralisi e mettesse al sicuro centinaia di posti di lavoro.
Alla fine, grazie anche alla perseveranza del mio ministero e grazie soprattutto alla collaborazione fattiva tra le parti, siamo arrivati finalmente all’intesa con cui Contship Italia cede le proprie quote in MCT a MSC di Gianluigi Aponte. Quest’ultimo gruppo diventa così titolare della concessione del terminal principale, attività che si aggiunge a quella di trasporto degli stessi container via mare fino a Gioia Tauro.
Aponte si è già impegnato a rilanciare il porto con decine di milioni di euro di investimenti subito, che significano nuove gru e nuovi carrelli per una movimentazione più rapida dei contenitori. Uno sforzo che potrebbe aggirarsi intorno ai 100-120 milioni di euro in un paio d’anni, con l’obiettivo di salire dagli attuali 2,3 milioni a 4 milioni di TEUs di traffico.
Questo significa salvare centinaia di posti di lavoro diretti e migliaia di indotto, puntando poi a raffrozare ulteriormente uno scalo che ha potenzialità enormi. Certo, in tal senso servono pure infrastrutture e supporto logistico tutto intorno al porto: ecco perché stiamo lavorando con Rfi al potenziamento della rete ferroviaria dal mare fino a snodi chiave per l’area come quello di Rosarno.
Rilanciare Gioia Tauro è come regalare alla Calabria e al Sud una nuova grande opera utile, la seconda interamente appannaggio di questo Governo dopo il nuovo ponte di Genova.
Ma significa anche rafforzare l’economia del territorio, togliendo spazio alla criminalità organizzata.
Sono felice di poter portare, dopo ben tre visite in 10 mesi, una notizia così bella a questa splendida terra in cerca di riscatto.
Ora si tratta di lavorare ancora più duro per accompagnare il rilancio pieno del porto.
Io ci sono. E con me tutto il Governo.