La Rete FVG Marinas a Rimini: “Serve un chiarimento normativo”

RIMINI – Molti porti turistici italiani sono stati costruiti in base ad una concessione contratto molto simile al moderno project financing: in base ad un valore dell’investimento sono stati stabiliti sia la durata della concessione, che l’ammontare del canone demaniale per permettere al concessionario di rientrare dell’investimento. Questo caso riguarda anche alcuni marina del network del Friuli Venezia Giulia, tra i circa 25 porti turistici italiani coinvolti secondo l’associazione di categoria – Confindustria.

Da oltre dieci anni su queste realtà pende la spada di Damocle del vertiginosoaumento dei canoni demaniali introdotto unilateralmente dalla finanziaria del 2007 – oltre il 300 % – che ha fatto insorgere gli operatori e le associazioni di categoria ed ha portato, dopo dieci anni di contenzioso, al giudizio di legittimità espresso dalla Corte Costituzionale del gennaio 2017.

“Un Marina non è solo posti barca” dichiara Giorgio Ardito Amministratore per l’area di Lignano Sabbiadoro, di Aprilia Marittima e del fiume Stella “è un sistema complesso ed articolato che garantisce sia posti di lavoro diretti sia un ampio indotto, nella filiera propriamente turistica, come in quella della cantieristica. Per un dipendente di porto turistico, ce ne sono nove in attività indirette quali bar, ristoranti, alberghi, negozi e tutte le attività del turismo, oppure legati alle attività della cantieristica come officine e cantieri nautici per alaggi, rimessaggi, carene, teli, revisioni ai motori,refitting tra gli altri.”

Il recente caso del Marina Blu di Rimini, che a seguito degli effetti della legge 296/06 (legge finanziaria 2007) si è visto bloccare l’operatività e di fatto rischia la chiusura, appare grave per l’intero comparto, mettendo a rischio gli investimenti in essere di imprenditori italiani e scoraggiando gli investitori esteri, per un cambio in corsa delle regole fissate dallo Stato con tanto di concessioni contratto registrate alla Corte dei Conti.

La Rete e i suoi Amministratori non potevano restare insensibili di fronte a una situazione così grave e hanno quindi accolto l’invito di Roberto Perocchio, Presidente di Assomarinas, a partecipare ad una manifestazione di solidarietà.
La manifestazione si terrà giovedì 15 novembre alle 12.00 di fronte al Municipio di Rimini e gli organizzatori sono fiduciosi che questa azione serva a sensibilizzare il Parlamento di fronte alle esigenze del comparto, per fare urgentemente chiarezza e portare ad un intervento legislativo che risolva il decennale contenzioso su canoni demaniali iniqui, ridando respiro al settore.
Alla manifestazione riminese interverranno gli amministratori Giorgio Ardito e Fortunato Moratto, insieme ai direttori e ai titolari di altri marina dellaRete.

“La nautica da diporto deve poter tornare ad investire e credere nello sviluppo di un settore che ha un grandissimo impatto sul territorio: la vera porta sull’entroterra, tanto più vero in Friuli Venezia Giulia, regione dotata di una laguna come quella di Marano e Grado e con un canale come la Litoranea Veneta, che per acque interne da Lignano arriva fino a Monfalcone. Norme poco chiare o la possibilità che interventi normativi con carattere retroattivo mettono a rischio importanti investimenti in infrastrutture nautico-turistiche e possono minare un settore già penalizzato dalla crisi economica, dai provvedimenti del governo Monti e da poco tempo in lenta ripresa.” conclude Giorgio Ardito.