“Il settore della pesca sta attraversando, da un paio d’anni, una fase congiunturale fortemente negativa caratterizzata da una preoccupante insostenibilità economica dell’attività.
– è la lettera scritta da Anna Peluso, capogruppo di Albachiara, inviata al sindaco di Porto Cesareo –
La sopravvivenza del sistema pesca italiano è compromessa dall’aumento esponenziale dei costi di adempimento (documentazione, modulistica verso per la Pubblica Amministrazione) e dei costi di produzione che erodono la maggior parte dei ricavi, dalla riduzione progressiva dei rendimenti in termini di pesca e da politiche comunitarie troppo orientate alla tutela dell’equilibrio eco-sistemico e poco attente alla dimensione economica e sociale del settore.
In questo periodo di profonda crisi, però, le risposte che arrivano al settore della pesca sono rappresentate esclusivamente da un intollerabile sistema di controlli e sanzioni, e da sempre più complessi adempimenti a carico delle imprese, che appesantiscono la gestione aziendale e contribuiscono a rendere antieconomica l’attività svolta.
Come se non bastasse, negli ultimi mesi si sono registrati inspiegabili riduzioni dei benefici fiscali e previdenziali, nuovi rialzi record del costo del gasolio e, in ultimo, l’introduzione dell’IVA al 21% sull’acquisto di carburante per i motopescherecci, che sembrava trovasse applicazione solo a causa di un’errata interpretazione della Legge 15 dicembre 2011, n. 217, cosiddetta “Legge comunitaria 2010”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.1 del 02 gennaio 2012.
A chiarire il tutto, è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 2012/11558 indirizzata a Federpesca in risposta ad apposito quesito del 16/01/2012, avente ad oggetto la definizione di “provviste di bordo” agli effetti dell’articolo 8/bis del Dpr 633/72, che ha escluso espressamente dall’applicazione IVA il rifornimento di gasolio per la flotta della pesca costiera.
Sulla base di tutto ciò e in considerazione di quanto previsto nel Regolamento di esecuzione (UE) N. 404/2011 della Commissione dell’8 aprile 2011 (recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca), il Gruppo consiliare ALBACHIARA annuncia la propria solidarietà ai pescatori di Porto Cesareo e si dichiara pronto a mettersi al fianco del movimento locale di protesta per denunciare la grave crisi in cui versa il settore pesca.
In un paese come Porto Cesareo, sig. Sindaco, la pesca rappresenta risorsa e lavoro per centinaia di famiglie; per questo, ALBACHIARA chiede a Lei, al Consigliere delegato alla pesca Nicola Peluso ed a tutti gli amministratori comunali, di mettere al centro dell’agenda amministrativa le gravissime problematiche del settore della pesca locale, di ascoltare le legittime richieste dei pescatori e delle Cooperative di pesca.
Il Gruppo consiliare ALBACHIARA, Sig. Sindaco, facendo proprio il messaggio di protesta dei pescatori di Porto Cesareo, La invita a chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo centrale, con il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, con l’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefano e con le Associazioni di categoria del territorio, al fine di individuare quelle misure ed interventi che possano consentire l’avvio di un complessivo piano di rilancio del settore.
In particolare, nell’ottica di trovare un equilibrio tra esigenze eco-ambientali ed esigenze economiche e sociali delle imprese e dei lavoratori della pesca,
ALBACHIARA
– Denuncia il progressivo aumento del costo del gasolio, che ha subito forti aumenti nei mesi scorsi: si è passati dai 0,531 €/kg di gennaio 2010, ai 0,684 €/kg di gennaio 2011 fino ai 0,759 €/kg di dicembre. In pratica i costi per l’acquisto del carburante superano anche del 70% i costi generali di gestione di un peschereccio. Quello che viene da chiedersi è: quanto questi aumenti influiranno sui costi al dettaglio? E quanto gli aumenti sullo scaffale spingeranno il consumatore a scegliere pesce straniero?
– Si pone con favore alla cultura della legalità, ma ritiene che l’introduzione della licenza a punti debba essere preventivamente discussa con le associazioni di categoria, le imprese di pesca e le cooperative dei pescatori. Ricorda che per i trasgressori delle norme comunitarie, indipendentemente dal luogo in cui si trovano e dalla loro nazionalità, sono previste sospensioni di due, quattro, otto e 12 mesi quando i punti salgono rispettivamente a 18, 36 e tra 54 e 72. Giunti a 90 punti, la licenza viene ritirata.
– Chiede l’applicazione di una precisa tracciabilità del pesce d’importazione affinché si valorizzi il pescato dei nostri mari rispetto a quello importato; ciò assicurerebbe anche la qualità dell’offerta turistico-gastronomica della nostra città.
– Contesta l’ipotesi di rapportare il quantitativo di pesce spada da pescare nell’anno 2013 a quanto pescato nel biennio 2008-2009. Una simile norma penalizzerebbe quei pescatori che nel periodo in questione, pur in presenza di una regolare licenza, non hanno effettuato la pesca di pesce spada.
– Chiede l’introduzione di una precisa normativa che consenta ai pescatori di evitare sanzioni per il piccolo pescato che in ogni caso viene portato in superficie anche con le reti con le maglie da 50 mm così come disposto dalle recenti normative.
– Chiede l’eliminazione del limite del 5% del pescato e del quantitativo annuale massimo di 750 Kg di tonno, indicati ai punti 3.3 e 3.4 delle Disposizioni applicative per la compagnia di pesca del tonno rosso – anno 2011 – emanate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Direzione Generale della Pesca Marittima. E, quindi, propone che tutto il tonno pescato in deroga alla taglia minima prevista all’art. 9 del Regolamento (CE) n. 302/2009 del Consiglio Europero sia considerato pesca accidentale.
– Chiede che siano istituiti nel prossimo FEP (Fondo Europeo per la Pesca) dei bandi specifici per finanziare l’acquisto del sistema di controllo della navigazione AIS e di sistema radio MF e per finanziare i corsi di formazione per l’utilizzo di queste radio.
– Chiede la costituzione in tempi brevi della Consulta della Pesca, secondo quanto indicato nel Regolamento di recente approvato.
– Chiede che l’Amministrazione comunale metta gratuitamente a disposizione della marineria di Porto Cesareo un pullman per raggiungere la capitale e partecipare ad una eventuale prossima manifestazione nazionale della categoria.
Confidando nella Sua sensibile attenzione e sostegno alla comunità di pescatori, le cui attività professionali sono dichiarate, riconoscibili, tassate e da sempre rispettose dell’ambiente e delle risorse del mare, La saluto cordialmente”.