“L’attività dei governi nazionali che si sono succeduti negli anni, a prescindere dalla connotazione politica, ha tracciato una via chiara nel solco dell’uso delle fonti fossili e del subordine cui le risorse ambientali, i patrimoni naturali, vengono posti rispetto all’esigenza di sfruttamento.
E’ evidente come le politiche nazionali vadano in direzione ostinata e contraria rispetto alle istanze delle Puglia e delle popolazioni mediterranee che ritengono il proprio mare non solo una risorsa economica, per turismo o attività marinare, ma anche e soprattutto un veicolo di scambio e crescita culturale”. Così l’assessore alla Qualità dell’Ambiente nel corso della conferenza stampa per la presentazione dell’iniziativa del 21 gennaio prossimo a Monopoli.
“In virtù dell’importanza che il mare riveste per la Puglia, ma non solo, appare chiaro come il tentativo sia quello di presidiare e controllare i mari. La maniera canonica, da manuale, sarebbe farlo con le navi militari; qui invece si utilizza uno strumento ‘più laico’ ma non meno efficace, quelle delle piattaforme petrolifere.
Da tempo – prosegue Nicastro – le definisco portaerei laiche o diversamente armate poiché, lungi dall’essere una minaccia militare, costituiscono un controllo certo sui mari, un simbolo concreto del dominio delle multinazionali sul nostro territorio e sulla capacità della Puglia di autodeterminarsi”.
“Sul piano concreto dell’attività amministrativa – conclude Nicastro nel suo intervento – la Regione esprime da sempre pareri Via negativi nell’ambito dei processi autorizzativi nazionali; pareri che, ancorché obbligatori, non sono vincolanti. Ultimo in ordine di tempo, dopo le due bocciature votate dal Governo regionale nello scorso dicembre su Petroceltic e Spectrum, il provvedimento che porterò nella prossima giunta che sancisce un ulteriore parere negativo sull’utilizzo delle prospezioni 3D richiesto dalla Northern Petroleum nel nostro mare.
Laddove quei pareri negativi non vengano tenuto in debito conto con decisioni conseguenti in più occasioni abbiamo fatto ricorso al TAR. Cittadini ed istituzioni della nostra regione sono ancora in tempo per incidere sulle decisioni nazionali, anche grazie ad un ritrovato coinvolgimento dei parlamentari del territorio, e perché le stesse influiscano su quelle internazionali di politica energetica. Ritengo l’evento del 21 gennaio un momento storicamente significativo per invertire la tendenza rispetto a quanto sino ad ora è accaduto su questi temi”.
Foto: Simone Rella