Porto di Brindisi: 5 milioni di euro per la cooperazione con la Grecia

Il Comune di Brindisi ha partecipato, in parteneriato con altri enti pugliesi e greci, al Programma di Cooperazione transfrontaliera Grecia – Italia (approvato dalla Commissione Europea l’8 marzo 2008), elaborando e presentando la candidatura di diversi progetti, tutti depositati il 30.10.2009 presso l’Autorità di Gestione che ha sede a Salonicco, in Grecia.

Il 1 agosto 2011 è stata notificata a mezzo web-site del Ministero dell’Economia Ellenico (http://www.interreg.gr/) ed EUROPUGLIA della Regione Puglia (http://www.europuglia.it/), la graduatoria delle proposte progettuali ammesse a finanziamento.

Il Comune di Brindisi risulta aggiudicatario di tre progetti riguardanti il tema della mobilità urbana, dei trasporti e dello sviluppo eco compatibile della logistica intermodale nelle comunicazioni e nella mobilità urbana e portuale:

1. Asse 2  – Misura 2.1 – Acronimo CiELo – Titolo City-port Eco Logistics – Partner Aderenti: Comune di Bari; Comune di Patrasso; Comune di  Brindisi; Comune di Corfù; Regione Puglia Settore Trasporti. € 1.871.800,00.

2. Asse 2  – Misura 2.2 – Acronimo URBANETS  – Titolo Sustainable Management of with the Use of ICT – Partner Aderenti: Comune di Igoumenitsa; Comune di Gallipoli; Comune di Brindisi. € 1.635.000,00.

3. Asse 2 – Misura 2.2 – Acronimo SUMMIT – Titolo Sustainable Urban Mobility Management Information Technologies –  Partner Aderenti: Comune di Patrasso; Comune di Bari; Comune di Brindisi; Comune di Corfù. € 1.760.000,00.

I progetti sono totalmente finanziati con fondi FESR e  dal cofinanziamento pubblico nazionale, senza alcun impegno finanziario in capo al Comune di Brindisi. “Sono molto soddisfatto del risultato – ha commentato l’assessore alle Politiche comunitarie Massimo Ciullo -.

Oltre alle risorse finanziarie che giungeranno in città per sviluppare i progetti, Brindisi sarà sempre più proiettata in una dimensione di relazioni europee e di crescita della propria comunità, soprattutto giovanile. Lo sviluppo sta nello scambio di conoscenze e nell’adozione di nuovi modelli operativi, che in questo caso vengono anche supportati con fondi europei.

L’idea di costituire un vero e proprio assessorato ed un ufficio apposito di cooperazione internazionale ha contribuito notevolmente per l’aggiudicazione dei progetti”.