Una città dalle molte difficoltà, quella di Brindisi, dove è difficile trovare due cittadini che concordino su un qualsiasi evento. Nel momento in cui registriamo aumenti di traffico portuale, rispetto a luglio 2010, arrivano i “muratori” che affermano tempi duri e lunghi per una rinascita economica del territorio.
Per i signori, “diversamente portuali”, che il mare lo vedono da casa, e lo scrivono in qualche commissione, questa città deve solo segnare il passo e pensare allo sport. La storiografia portuale dominante è idealista, almeno per Brindisi, e può scindersi in una certa polifunzionalità annunciata: mercantile, industriale e della logistica.
Ce n’è abbastanza per tutti per vedere l’illusione del “diverso” pur rifilando uno stesso mondo, “il porto”, chiamato in modo diverso. Ed allora, anche se la “urbanistica” non ha certo il potere di decidere, ma ha il dovere, dove erano questi profeti mezzo secolo addietro, quando si tracciavano linee di sviluppo che solcavano gli interessi di una borghesia non portuale, ma “diversamente portuale”?
Oggi, occorre de-localizzare l’industria energetica e rilanciare la logistica portuale, integrarla con servizi a valore aggiunto; recuperare le “urbe-line”, rimodulando strutture presenti nel porto e non più funzionanti per il porto stesso (ex Stazione marittima, ex Capannone Montecatini, Castello di Terra e di Mare).
“Brindisi è davanti ad un bivio”, si è affermato in questi giorni; le keynote opportune per un nuovo “modello di sviluppo”. Porto interno tutto destinato al turismo ed alla nautica da diporto, sia a levante che a ponente; S. Apollinare per accosti traghetti e ro-ro; liberare dai combustibili parte del porto medio ed esterno affidandosi ad uno sviluppo commerciale del porto.
“Condivido queste funzionalità per il nostro porto” dichiara l’assessore al Turismo della città di Brindisi, Teo Titi, impegnato sia sul fronte cittadino e sia sul fronte del porto. Ma di fronte a quale tipo di “città” ci troviamo? “Intanto, possiamo dire che l’amministrazione del sindaco Mennitti ha lavorato molto sui valori di questa città, portandola a livelli di considerazione accettabili, sia in Italia che in Europa – ha risposto Titi -.
Sul fronte portuale, posso affermare che Brindisi ha superato il bivio e questo grazie anche al neo presidente dell’Autorità portuale Hercules Haralambides; proprio la settimana scorsa con l’ordinanza di Costa Morena ed il conseguente trasferimento degli attracchi dal porto interno; ed i numeri del traffico portuale a luglio 2011, superiori rispetto al 2010, confermano la scelta operata”.
Assessore perché considera il trasferimento delle navi a Costa Morena un “segnale pro-turismo”?
“Con questa scelta il traffico dei traghetti aumenterà; gli armatori, costretti a attraccare nel porto interno si sono sempre adeguati sia con navi dalle dimensioni utili per quelle banchine.
Mentre, oggi, con la disponibilità del porto medio, possono quantomeno predisporre una programmazione più ampia: Ancora, è una scelta positiva anche per i passeggeri. Infatti, questi, su Costa Morena, dispongono di una stazione marittima adeguata sia nei servizi (parcheggi, deposito bagagli), che nell’accoglienza, oltre ad efficaci procedure per gli imbarchi; in tale modo possono avere tempo per una visita in città : un “un normale transito si trasforma in turismo, anche se di poche ore”.
Ultimo motivo, è che in questo modo, finalmente si valorizza il porto interno per la sola funzione turistica vera e propria e soprattutto per la nautica da diporto”.
Ancora, il terminal crociere a Punta Riso ha un “senso marittimo” e perché?
“Perché non esiste nessun tratto di mare portuale dove possiamo avere un air and sea-draft favorevoli con navi da crociera moderne sempre più grandi; e poi non dimentichiamo la vicinanza con un aeroporto in crescita come quello di Brindisi.”
Assessore, qual è il senso di un sito web (visitbrindisi.it) che il suo dipartimento ha creato?
“Brindisi andava rivendicato il suo ruolo, come città nell’area turistica del Salento. Opportunità che l’Amministrazione offre a chi vuole trascorrere anche una giornata in città; proponendo itinerari, sia di terra che di mare (mini crociere); in più una webcam sulla città ed il suo porto.
Stiamo lavorando a costruire il “prodotto” turistico da fa veicolare sui mercati nazionali e non solo. Chi si affaccia (clicca) sul nostro sito, vede il Salento e viceversa; in questo senso si guarda alle azioni turistiche con la Ryanair, messe in atto dal mio assessorato, nel considerare il nostro aeroporto “hub” per questa compagnia.”
Assessore i “balconi fioriti” è stata un’azione turistica poco sentita a Brindisi; perché non provare con i “balconi del mare”?
“Non era un’azione turistica, ma un sensibilizzare la città al decoro, al gusto del bello e l’anno prossimo faremo meglio. Per quanto riguarda i “balconi del mare”, cioè organizzare il decoro di tavoli e tavolini, compresi ambulanti di panini e birra sul lungo mare, dico che il “turismo” è un sistema multisettoriale; occorre la partecipazione di tutti affinché la città soddisfi le aspettative del turista: accoglienza, servizi e prodotto turistico, soprattutto con una coscienza turistica”.
Foto: Simone Rella