Si ricomincia a riorganizzare le funzioni del porto di Brindisi, partendo con il trasferimento dei traghetti da e per l’Albania dal Seno di Levante a Costa Morena. L’Autorità afferma che si tratta di una delocalizzazione “sperimentale”; ma in Italia le sperimentazioni sono definitive, e a Brindisi?
La riunione presso la sede dell’Autorità portuale, a cui hanno partecipato Capitaneria, Comune, Agenzia delle Dogane, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Piloti del porto, ha partorito quello che si diceva da almeno due anni; Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici permettendo. Non a caso, l’incontro può essere definito per “riorientare” le relazioni fra porto e città ed il vice sindaco Mauro D’Attis, giustamente, si ritiene soddisfatto, perché si inizia a cooperare per “valore marittimo” e speriamo non più per “non-senso marittimo”.
Non si è fatto prima per permessi burocratici e di compatibilità fra aree Schengen ed extra, e soprattutto perchè mancava la volontà di facilitare questo passaggio. Tutti sono contenti: il Comune finalmente si riappropria dei due Seni per approdi di yacht e superyacht (due in centro città ed uno prossimo su lungomare Vespucci), definendo una volta per tutte la funzione “turistica” del porto interno e con un alto valore economico marittimo.
La Capitaneria sicuramente potrà disporre di tutte le banchine per casi di emergenza, tranquillizzando i piloti. Per anni ci hanno illustrato che per rendere sicure le banchine di Costa Morena est, ovest, sud e nord occorreva costruire una diga lunga quanto quella di Punta Riso, per scoprire poi la “non sicurezza” delle banchine di oggi, ed utilizzare quella diga solo per manifestazioni sportive (troppo poco per una simile spesa).
Ma ancora, occorrerà un piano degli ormeggi per una riorientazione efficace e, in attesa dei tempi lunghi della proposta e della responsabilità di chi ha formulato una tale richiesta, Brindisi rimane in “panchina”. Quest’estate, a Costa Morena, avremo attraccate le poche navi dalla Grecia (area Schengen) e quelle dall’Albania (extra Schengen), con una certa flessibilità di apertura dei cancelli alle navi.