Sebbene gran parte della costa brindisina resti ancora interdetta, in seguito all’ordinanza del sindaco Domenico Mennitti, i titolari degli stabilimenti balneari ancora chiusi hanno presentato i loro progetti all’ufficio Urbanistica del Comune di Brindisi.
Ogni singolo caso sarà affrontato e valutato dall’Autorità di Bacino che, se riterrà i progetti sufficienti a garantire la sicurezza dei bagnanti, darà il permesso di riaprire i lidi.
Il problema per le spiagge libere resterà immutato: riaperti Sbitri, Lido Conca e l’ex Lido Poste, il divieto di stazionamento e balneazione resterà per tutta quella parte di costa libera in cui la falesia è più alta di 1,5 metri e, dunque, costituisce un pericolo per il possibile crollo.
Per gli stabilimenti balneari invece, ogni frazione sarà valutata dai tecnici della Regione. Alcuni degli stabilimenti hanno già presentato tutta la documentazione necessaria che ha anche avuto l’approvazione del Comune e attende di essere esaminata dall’Autorità di Bacino.
In altri casi, gli stabilimenti potrebbero essere adeguati, anche parzialmente, riducendo l’altezza della falesia e mettendo in sicurezza gli accessi per i bagnanti. Mancano ancora i calcoli statici per un paio di stabilimenti la cui documentazione non è ancora completa.
Una situazione eterogenea dunque, che però il vice sindaco Mauro D’Attis definisce “non drammatica”.“Entro poco tempo – rassicura infatti – se saranno apportati i giusti interventi di messa in sicurezza, almeno l’80% della costa utilizzata dai brindisini sarà di nuovo fruibile”.
Francesca Cuomo
Foto: Simone Rella