Dopo Londra, anche a La Spezia si è discusso di “sicurezza” nei porti e non solo. Venerdì 27 maggio, Confindustria di La Spezia è stata sede della Conferenza italiana del progetto “Maritime Security and Anti-Terrorism System”(MAS). Studiare i sistemi dell’antintrusione in ambiti portuali, valutare le criticità dei porti, porticcioli, terminal di Lng e centrali elettriche e comunque qualunque insediamento industriale con uno sbocco a mare sta diventando l’argomento principe è più preoccupante per le Autorità portuali italiane.
Innovazione, competitività, Europa sono le chiavi per l’accesso all’internazionalizzazione delle nostre imprese ed per questo che proprio l’Europa finanzia un simile progetto. Sitep Italia S.p.a. – leader del progetto – affiancata da partner come R.I.Na., Gys s.r.l. di Genova e l’Ente Nazionale di Ricerca per la Standardizzazione (ENR) di Palermo, si sono dati appuntamento a La Spezia per confrontarsi scientificamente alla presenza di esponenti e rappresentanti di enti portuali ed energetici. L’evento ha incluso, inoltre, interessanti testimonianze del mondo scientifico quali: i centri di ricerca TNO Defence olandese (Netherlands Organization for Applied Scientific Research) ed il NURC (NATO Undersea Research Center) di La Spezia che hanno relazionato sulle evoluzioni e gli sviluppi futuri della port protection.
Durante i lavori è stato presentato il primo test in mare del progetto europeo di ricerca scientifica “Argomarine” che mira a creare in tre anni, entro l’agosto 2012, un sistema integrato di controllo del traffico e di salvaguardia dell’ambiente marino da attività di inquinamento da idrocarburi e pesca illegale. Monitorare vettori commerciali che transitano in ambienti marini sensibili è l’obiettivo del progetto; tale monitoraggio sarà realizzato per mezzo di sofisticati sistemi elettronici, geo-positioning e strumenti telematici connessi attraverso una rete ad alta velocità.
I dati ambientali provenienti da sensori distinti e diversi (SAR, sensore iperspettrale, sensori termici, nasi elettronici per il controllo del petrolio e rischio di fuoriuscita di idrocarburi in acqua marina, sensori acustici) da satelliti, aerei, imbarcazioni, boe ancorate in situ e da AUV (veicoli sottomarini autonomi – Autonomous Under-water Vehicle) che raccolgono dati in modo indipendente o prelevano campioni prima di tornare al punto di partenza. L’utilizzo di tali robot è troppo costoso per svolgere lavori di routine, come le ispezioni di paratie, dighe o pance delle navi, ma per scopi ambientali possono raccogliere dati in aree test, profondità forti (4000/6000 metri) e inviarli da link telemetrico a un server centrale dove possono essere integrati con l’uso di tecnologie di mapping web/simulazione risk, incidenti marini per valutarne gli impatti ambientali.
La motivazione e la portata del progetto “Argomarine” è come un grande archivio di dati di rilevamento, e “sistema” di notifica e interventi su navi in situazione di emergenza per la protezione dell’ambiente marino, in particolare quello insulare minacciato da attività relative al traffico di navi, che possono generare inquinamento“risk”; tutti i dati e le informazioni ottenute verranno unite e elaborati in un Marine Information System (MIS), per studiarli e compararli sullo status marino del sito rilevato. La necessità del progetto deriva dal fatto, che a tutt’oggi, il traffico delle navi attraverso il bacino del Mediterraneo è composto di 2.000 traghetti/giorno, 1.500 navi da trasporto e 2.000 imbarcazioni commerciali; di queste, 300 sono navi cisterna (il 20% della quantità mondiale di petrolio del mare del traffico), che trasportano più di 350M tonnellate di petrolio all’anno (8M barili al giorno).
Il tutto con la collaborazione della Guardia Costiera italiana e Corpo Forestale. La conferenza si è conclusa, nel pomeriggio, con un tour in battello per la visita “dal lato mare” delle infrastrutture marittime dell’area spezzina, che include le strutture dell’Autorità Portuale, i porticcioli privati come Mirabello e Porto Lotti, i cantieri navali Fincantieri, Ferretti Group e Intermarine, gli enti militari come il Porto Militare e Comsubin, il terminale energetico Lng di Panigaglia.