E’ un intervento accorato ma fermo su posizioni già note e che rispecchiano proprio quel consenso popolare, inserito nei primi punti della discussione dell’intero convegno del Propeller Club, quello del sindaco della città Domenico Mennitti. “Brindisi ha già dato un contributo molto importante alla produzione di energia – ha spiegato il primo cittadino – e non abbiamo bisogno di scienziati che vengano a dirci quanto è importante questo settore per l’economia del Paese.
Lo sappiamo già e sappiamo anche che abbiamo fatto abbastanza”. Rispondendo alle tante polemiche e critiche accompagnano l’intenzione di Lng di costruire un impianto di rigassificazione a Brindisi, Mennitti rifiuta il “ricatto occupazionale” che già in passato ha modificato la volontà di scegliere del territorio e sostiene invece la possibilità di superare questo momento rilanciando, con ben altre peculiarità, il porto di Brindisi. “L’importanza del nostro porto non si può limitare all’arrivo di carboniere o gasiere – ha continuato il sindaco – ma, al contrario, deve basarsi sul turismo. La posizione geografica ci consente di diversificarci senza alcuna perdita”.
Dello stesso avviso è anche l’assessore all’Urbanistica, Antonio Bruno, che in questi mesi sta mettendo a punto insieme al professor Goggi il Piano urbanistico generale. “Non possiamo ignorare la realtà energetica presente sul nostro territorio – ha infatti sottolineato Bruno – ma possiamo almeno bloccare l’ennesimo tentativo di proliferazione industriale di questo tipo. Da questo momento in poi, dobbiamo cercare di superare quelle scelte e programmare in maniera differente lo sviluppo di questa città. Per farlo però, occorre una cultura che, con la giusta integrazione dei privati, guardi oltre”. Il riferimento è alla possibilità di sviluppare con i project financing la ristrutturazione o la realizzazione di opere utili a creare le occasioni di rilancio.
Francesca Cuomo