ASSOMARINAS( L’Associazione Italiana Porti Turistici aderente a UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA e a FEDERTURISMO) non intende transigere su una questione giuridica che potrebbe avere effetti devastanti per l’iniziativa privata delle imprese turistico-nautiche e ricorre al Tribunale Amministrativo del Molise , con lo Studio legale Zunarelli di Bologna , contro ASSOMARINA , la Società beneficiaria della concessione richiesta dalla Camera di Commercio di Termoli per realizzare una struttura turisico-portuale di 120 posti barca, 242 posti auto e una superficie costruita di 40.000 mq. con uno specchio acqueo di 45.000 mq. nell’ambito del porto commerciale di Termoli in adiacenza ad un porto turistico già realizzato da iniziativa privata e già operativo.
Una richiesta di concessione da considerarsi “illegittima” secondo il ricorso dello Studio Zunarelli in quanto viola l’art.43 del Trattato U.E. e l’art.12 della Direttiva U.E. 123 del 2006 per disparità di trattamento e violazione della par condicio; viola inoltre gli articoli 3,4,5 e 10 comma 5 del DPR 509 /97 e dell’art.6 della legge 241/90 e ancora viola l’art 2 della legge 280/93 e l’art.1 comma 9 lettera A della Direttiva 2004/18 CE.
Secondo Roberto Perocchio , presidente di Assomarinas, la delibera della Giunta regionale molisana viene a creare, di fatto, una disparità di trattamento tra enti pubblici , organismi di diritto pubblico e i privati in materia di concessioni per strutture destinate alla nautica da diporto , in contrasto con i principi comunitari relativi alla libertà di stabilimento e con i principi contenuti nella Direttiva Servizi che stabilisce che non può essere riservata una posizione di favore alla Pubblica Amministrazione, ovvero alle loro articolazioni e agli organismi di diritto pubblico, nel caso in cui la concessione abbia per oggetto l’esercizio di una attività commerciale. “In questo caso- spiega l’avv.
Franco Fiorenza dello studio legale associato Zunarelli – la posizione dell’ amministrazione concedente è ancora più grave se si considera che la Regione Molise ha emanato una deliberazione di Giunta regionale in cui si prevede che non possano essere rilasciate nuove concessioni nel Porto di Termoli fino all’approvazione del Piano Regolatore Portuale ma tale limite non si applica alle opere proposte da parte di enti pubblici e/o organismi di diritto pubblico, in corso di esecuzione, nonché di futura realizzazione e relativa manutenzione, la cui gestione potrà essere oggetto di rilascio di concessione del demanio marittimo in favore dei suddetti enti. Si realizza quindi – conclude Fiorenza – un evidente regime di monopolio a favore degli enti pubblici e degli organismi di diritto pubblico che in questa fase transitoria possono ottenere il rilascio di concessioni viceversa negate ai privati condizionando così il mercato dei servizi e ponendo una seria ipoteca per il futuro , atteso che una volta approvato il Piano Regolatore Portuale gli stessi enti pubblici si troveranno in una posizione di vantaggio, giacchè già titolari della concessione per la gestione dei servizi alla nautica da diporto. Lo strumento del Piano Regolatore Portuale è diventato così il paravento dietro al quale nascondere l’istituzione di un monopolio di fatto” .
“Non riteniamo ammissibile che la Pubblica Amministrazione e proprie derivazioni da un lato lamentino la carenza di risorse e chiedano di aumentare la pressione fiscale anche incrementando i canoni demaniali richiesti ai privati mentre dall’altro – replica Perocchio – si accolla iniziative imprenditoriali quando già ci sono risorse private disponibili per le stesse iniziative alimentando, conseguentemente, una concorrenza sleale e una turbativa di mercato. Il ricorso di Assomarinas va letto come “una questione di principio” a livello nazionale ed internazionale sulla quale l’Associazione non intende transigere”.