BRINDISI – E’ un discorso accorato ma fortemente puntato sui dati, e dunque sul concreto, che i rapporti con i Paesi del Mediterraneo potrebbero offrire. Il presidente di Confindustria Brindisi, Giuseppe Marinò, è intervenuto al convegno “La vocazione euro mediterranea della Puglia e in particolare di Brindisi”, puntando proprio sull’influenza positiva che potrebbero avere nuovi meccanismi di coordinamento e cooperazione con il resto del mondo. “Brindisi, ma anche l’intera Puglia – ha detto infatti il presidente Marinò – non devono limitarsi a ricoprire il ruolo di Sud dell’Europa ma devono anche avventurarsi su una prospettiva diversa; quella di Nord del Mediterraneo”. Evidenziando specificità e possibilità di sviluppo di tutto il territorio, Marinò si è fatto portavoce delle esigenze degli imprenditori che credono in questa via come un percorso alternativo per valorizzare le imprese brindisine. Al convegno a cui hanno partecipato anche il rettore dell’Università del Salento, Domenico Laforgia, e il vice residente del Parlamento europeo Gianni Pittella, è intervenuta anche il vice presidente della Regione Loredana Capone. “Sul settore e sulla stessa polita – ha spiegato Capone – il nostro ente sta credendo e investendo sostanziose risorse. Non è un caso che i nostri aeroporti ad esempio, abbiamo registrato incrementi fino al 46%: noi abbiamo investito 12 milioni di euro che, ben utilizzati, hanno portato inevitabili vantaggi per tutti. Allo stesso modo possiamo anche ottenere grandi risultati credendo nell’unione del Paesi del Mediterraneo e fortificando i rapporti con i Paesi frontalieri”. C’è tutta una serie di risorse e possibilità che, è stato sottolineato nel corso del dibattito, attendono solo di essere sfruttate al meglio. “Se continueremo a muoverci in ordine sparso – ha concluso Marinò – e ciascuno per la sua strada, credo che spenderemo di più, probabilmente sprecheremo risorse e di certo minimizzeremo i risultati, come è ampiamente dimostrato dall’esperienza di questi anni, in cui abbiamo pagato i costi del non-sistema”.
Foto: Simone Rella