Parte l’iter per trasformare l’approdo di Talamone in porto turistico, contestato da balneari e comitato per salvare Talamone

PORTO DI TALAMONE

Il Comune di Orbetello, una volta approvato il Piano Regolatore Portuale, ha inteso valorizzare il territorio riqualificando l’approdo di Talamone in un ‘porticciolo turistico’.

Un Team di esperti, seguendo le linee programmatiche dell’Amministrazione comunale, ha progettato un piano di riqualificazione della zona con i seguenti obiettivi: valutare le condizioni di fattibilità tecnico – giuridiche; potenziare i servizi portuali (esistenti e futuri); tutela dello stato dei luoghi in connessione con l’abitato di Talamone, rilanciandone lo sviluppo economico e verificare la funzionalità dell’approdo già esistente.

Fatti. Una prima delibera della Giunta di Orbetello non ha accolto l’istanza presentata a novembre scorso dalla Società Porto Turistico di Talamone (“non conforme alle norme tecniche di attuazione del PRP” si legge nel deliberato) ed anche perché l’Amministrazione vantava la governance del processo di realizzazione del nuovo porto.
La Società, facendo ricorso nelle sedi giudiziarie, ha ottenuto la possibilità di integrare l’istanza “… mediante la previsione di una maggiore valorizzazione del ruolo del Comune …”, superando di fatto le difficoltà riscontrate in fase di rigetto della domanda presentata a novembre.

L’istanza integrata, accolta a luglio scorso dall’Amministrazione; per questo il Comune ha dato mandato agli Uffici di avviare l’iter per la sua pubblicazione, alla quale farà seguito il procedimento di esame del progetto secondo le modalità previste dal d.p.r. 509/1997 (c.d. decreto Burlando).

Tale procedura, richiedendo gli adempimenti previsti dal codice degli appalti in materia di pubblicità (che si sostanziano nella pubblicazione della domanda nella GUUE, GURI, nel BURT e sull’albo pretorio), ha comportato una tempistica più dilatata che ha portato alla pubblicazione dell’istanza nei giorni successivi a ferragosto.

Nei giorni scorsi. Dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, avvenuta il 19 agosto, decorrono i termini per la presentazione di istanze concorrenti e di eventuali osservazioni.
Tutto regolare… sembra. Tuttavia, gli ambientalisti e comitati di valorizzazione del territorio maremmano non condividono l’iter applicato dall’Amministrazione del Comune di Orbetello.

In molte redazioni – on line e non – stanno giungendo segnalazioni e vari comunicati stampa, compresa anche la nostra del Il .

Una criticità sull’operato dell’Amministrazione comunale che ci deve far riflettere e che non basta un semplice progetto per trasformare un semplice approdo in un porticciolo turistico; occorre avere una vision (politica, strumentale ed economica) più ampia sulla nautica da diporto che riguarda rotte e barche da dislocare in quelle aree; e sicuramente non basterà una sola ri – partenza storica di ‘giubbe rosse’ per sviluppare un ‘turismo’ di valore.

Per dovere di cronaca si riportano i c.s del Comitato Salviamo Talamone e quello dell’Ufficio stampa di UNIMPRESA – BALNEARI

PORTI: COMITATO TALAMONE: ORBETELLO FACCIA TRASPARENZASU GARA PER APPRODO MAREMMA

Comitato Salviamo Talamone

Talamone (Grosseto)-Il Comitato Salviamo Talamone chiede che il Comune di Orbetello garantisca la massima trasparenza per la vicenda relativa alla trasformazione dell’approdo di Talamone – cittadina in provincia di Grosseto – in porto turistico. In particolare, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Casamenti deve fare chiarezza sulle interlocuzioni con la Società Porto Turistico di Talamone, il cui progetto per la darsena della Maremma, approvato a cavallo di Ferragosto, pare godere di una inedita corsia preferenziale.

Non si capisce a quale titolo, come emerge testualmente dal verbale dell’assemblea della stessa Società, svoltasi lo scorso 25 giugno, il Comune abbia anticipato le sue volontà e determinazioni politiche a un soggetto in gara per una concessione pubblica. Nel verbale, si dice espressamente che «il giorno 3 luglio il cda e gli avvocati si recheranno in Comune per un primo incontro atto a chiarire i tanti punti del cammino procedurale. Dopo questo incontro e dopo la data del 10 luglio entro la quale il Comune si è impegnato a produrre una delibera di giunta in favore della pubblicazione del progetto, organizzeremo una nuova assemblea per informare e deliberare in merito agli impegni per l’eventuale prosieguo».

Il 25 giugno, dunque, la Società Porto Turistico di Talamone era preventivamente a conoscenza di quanto avrebbe successivamente posto in essere l’amministrazione comunale orbetellana. La questione, pertanto, merita approfondimenti e pone alcuni, importanti interrogativi. Perché il Comune ha anticipato atti ufficiali, non ancora formalmente esistenti, a un soggetto privato e in gara, garantendo così un vantaggio competitivo a danno di eventuali concorrenti? E come mai lo stesso Comune ha pubblicamente parlato della gara in questione, il 29 agosto, soltanto dopo le nostre prese di posizione pubbliche della scorsa settimana e non in concomitanza con la delibera del 16 agosto? La risposta a questi interrogativi diventa centrale affinché sia assicurata trasparenza a questa operazione che, per ora, appare avvolta nell’ombra e gestita con logiche almeno apparentemente lontane dalla tutela degli interessi collettivi.

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BALNEARI: UNIMPRESA, RISCHIO SPECULAZIONE SU CONCESSIONI IN PICCOLI PORTI – PREOCCUPATI PER VICENDA TALAMONE

PORTO DI TALAMONE

«La scadenza delle concessioni marittime e balneari, fissata per il 31 dicembre prossimo, corre il rischio di trasformarsi in un grande giro d’affari per pochi, grandi soggetti, a danno dei piccoli imprenditori locali. Negli approdi o nei porti turistici, infatti, in virtù della legge Burlando, le amministrazioni comunali potrebbero assegnare in blocco, a un solo soggetto, tutte le concessioni in vigore, creando, in buona sostanza, monopoli di fatto che garantirebbero al nuovo titolare di tutte le licenze una inaccettabile posizione dominante. Tutto questo configura il concreto rischio di speculazione, che sarebbe lesiva dei principi volti a favorire una maggiore concorrenza tra imprese.

Concorrenza concepita, per sua natura, al fine di garantire competitività, prezzi migliori e servizi più efficienti agli utenti finali, e che invece, finirebbe per essere aggirata. Abbiamo letto con attenzione, con stupore e pure con preoccupazione, quanto sta accadendo nel Comune di Orbetello: l’amministrazione dell’ente locale in provincia di Grosseto, infatti, ha approvato, a Ferragosto, il progetto per la trasformazione in porto turistico dell’approdo oggi esistente nella cittadina di Talamone. Al momento è in gara un solo soggetto privato che, da gennaio, potrebbe vedersi assegnate tutte le attuali 18 concessioni, finora distribuite fra piccole imprese private e società sportive dilettantistiche.

Una situazione che non solo lederebbe gli operatori locali, tagliando fuori, facendole morire, attività, apprezzate da villeggianti e residenti, che hanno storie ultradecennali; ma che, inoltre, penalizzerebbe anche le attività veliche gestite da associazioni aderenti alle federazioni sportive nazionali, con danni per lo sport, la salute e i giovani». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Sono in corso importanti interlocuzioni con la Commissione Ue, volte a ottenere un quadro regolatorio ammorbidito, che consenta proroghe triennali delle concessioni in essere. Frattanto, il governo è chiamato a vigilare e monitorare costantemente quanto sta accadendo sui territori.

Ci troveremmo ad affrontare un paradosso: una riforma che nasce per migliorare i servizi e per far crescere l’economia si potrebbe tradurre in un clamoroso business per pochi eletti. Il futuro delle micro, piccole imprese va salvaguardato a tutti i costi e non è ammissibile che, mentre il governo nazionale combatte a Bruxelles, per evitare che la valanga Ue travolga i balneari, le amministrazioni comunali vadano in direzione opposta, scavando la fossa ai piccoli operatori locali» aggiunge Ferrara.