I cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti sventano molteplici attacchi Houthi alle navi americane

cacciatorpediniere lanciamissili USS Stockdale (DDG 106)

(Il cacciatorpediniere lanciamissili USS Stockdale (DDG 106) della classe Arleigh Burke manovra a seguito di un rifornimento in mare con la portaerei. Foto courtesy della Marina degli Stati Uniti)

Gli Houthi sono tornati in azione ieri, sparando una raffica di armamenti contro un convoglio americano di passaggio nel Mar Rosso

Washington. .

Due cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti si sono difesi con successo contro molteplici attacchi lanciati dagli Houthi mentre scortavano navi mercantili americane attraverso il Golfo di Aden tra il 30 novembre e il 1 dicembre.

Il cacciatorpediniere lanciamissili classe Arleigh Burke USS Stockdale (DDG 106) e USS O’Kane (DDG 77) intercettarono e neutralizzarono una complessa serie di minacce, tra cui tre missili balistici antinave, tre sistemi aerei senza pilota e un missile da crociera antinave.

“Queste azioni riflettono il costante impegno delle Forze CENTCOM per proteggere il personale degli Stati Uniti, i partner regionali e le spedizioni internazionali contro gli attacchi degli Houthi sostenuti dall’Iran”, ha dichiarato il Comando Centrale degli Stati Uniti

Un portavoce degli Houthi ha affermato che le navi mercantili includevano la nave Stena Impeccable, una petroliera che partecipa al programma di sicurezza delle petroliere dell’Amministrazione Marittima degli Stati Uniti, insieme alla Maersk Saratoga, una nave portacontainer, e Liberty Grace, una nave portarinfuse.

Tutte le navi sono uscite illese dagli attacchi, senza riportare feriti o danni a mezzi civili o navali.
In contrasto con i rapporti militari statunitensi, le forze Houthi hanno affermato di aver condotto attacchi “accurati e diretti” utilizzando sedici missili balistici e alati più un drone. La dichiarazione degli Houthi indica le intenzioni del gruppo di continuare con gli attacchi fino a quando “fermerà l’aggressione e toglierà l’assedio alla Striscia di Gaza”.

Si presume che il Mar Rosso continui ad essere una zona vietata a tempo indeterminato per molti operatori.