(La nave Yi Peng 3 passa sotto il ponte del Grande Belt; webcam del ponte Storebaelt)
Copenaghen. Il Ministero della Difesa danese ha confermato che sta monitorando una nave cinese sospettata di un potenziale coinvolgimento nel taglio di due cavi sottomarini nel Baltico lo scorso fine settimana. Il danno è oggetto di indagine come presunto attacco di sabotaggio.
La nave, la Yi Peng 3, era in partenza da San Pietroburgo nel Baltico durante il periodo delle due rotture dei cavi back-to-back. Il suo record AIS evidenzia che ha mostrato insoliti cambiamenti di rotta e velocità in posizioni che potrebbero aver corrisposto alle due vittime.
La nave fu intercettata da un pattugliatore della Marina Militare danese mentre transitava verso il Grande Belt il 18 novembre. La nave andò poi ad ancorare nel Kattegat, sotto controllo del pattugliatore nelle vicinanze. Nonostante l’apparenza di un intervento formale, la Danimarca non ha annunciato il fermo della nave.
“La Difesa danese può confermare che siamo presenti nell’area vicino alla nave cinese Yi Peng 3. La Difesa danese non ha attualmente ulteriori commenti”, ha detto il Ministero in una breve dichiarazione.
Il Dipartimento Nazionale delle Operazioni svedesi ha confermato che la nave è sotto esame. “Fa parte della sfera di interesse, ma potrebbero essercene di più”, ha detto il portavoce Per Engström.
Dato il recente modello di attacchi di sabotaggio russi nell’UE e nel Regno Unito, combinato con le avanzate capacità di guerra sottomarina della Russia e le ripetute minacce contro le nazioni europee, le speculazioni sull’identità dell’aggressore si sono immediatamente rivolte a Mosca.
L’Agenzia di stampa tedesca Bild riferisce che il comandante della nave è di nazionalità russa, un accordo comune dato il gran numero di ufficiali russi nella flotta globale. Mercoledì, il Cremlino ha respinto i sospetti di un coinvolgimento russo come “ridicoli”.
La Svezia sta conducendo un’indagine sul sospetto attacco di sabotaggio, compreso il potenziale ruolo svolto da Yi Peng, secondo il Financial Times. Sono previste indagini sul posto con immersioni in ROV, ma finora lo sforzo è stato ostacolato dal maltempo invernale.
Il servizio di sicurezza finlandese ha osservato che le rotture accidentali dei cavi sono comuni a livello globale, pari a circa 200 incidenti all’anno, la maggior parte attribuibili all’ancoraggio o alla pesca a strascico.
L’ultimo grande incidente di infrastrutture sottomarine nel Baltico si è verificato nell’ottobre 2023 ed è stato attribuito alla nave portacontainer cinese NewNew Polar Bear. Mentre la nave transitava attraverso il Mar Baltico nord-orientale verso San Pietroburgo, ha trascinato un’ancora lungo il fondo per centinaia di miglia nautiche, rompendo il gasdotto Balticconnector e recidendo due cavi in fibra ottica.
Gli investigatori cinesi hanno confermato che il responsabile era il NewNew Polar Bear, ma secondo quanto riferito hanno concluso che l’incidente del trascinamento dell’ancora è stato un incidente, secondo il South China Morning Post. Un’indagine penale finlandese-estone sul caso è ancora in corso.