(GBU-57 Massive Ordnance Penetrator da 30.000 libbre in fase di test; foto courtesy USAF)
La scorsa notte (17 ottobre) l’Aeronautica americana ha sferrato un attacco su cinque obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi usando bombe anti-bunker.
Sembra essere la prima volta che gli Stati Uniti usano questa classe di armi da quando è scoppiata la guerra in Medio Oriente lo scorso ottobre.
Washington. Lloyd Austin, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha annunciato che gli aerei statunitensi utilizzati nel raid diella scorsa notte erano aerei stealth B-2, uno dei pochi bombardieri pesanti degli Stati Uniti in grado di lanciare il GBU-57 Massive Ordnance Penetrator.
Il GBU-57 pesa 30.000 libbre (13.608 kg) ed è progettato specificamente per attaccare bunker profondi, penetrando in profondità prima di esplodere. I precedenti attacchi degli Stati Uniti e del Regno Unito su obiettivi nello Yemen sono stati effettuati da aerei d’attacco più leggeri incapaci di trasportare ordigni così pesanti.
“Questa è stata una dimostrazione unica della capacità degli Stati Uniti di prendere di mira strutture che i nostri avversari cercano di tenere fuori portata, non importa quanto profondamente sepolte nel sottosuolo, rinforzate o fortificate”, ha detto Austin in una dichiarazione. “Ho autorizzato questi attacchi mirati per proteggere e difendere le forze e il personale degli Stati Uniti in uno dei corsi d’acqua più critici del mondo”.
I cinque obiettivi si trovavano nell’area della capitale Sanaa e nella roccaforte degli Houthi di Saada nel nord, ma non sono stati specificamente identificati nell’annuncio del segretario Austin. Tuttavia, è probabile che includano tre posizioni della forza missilistica alla periferia meridionale dell’area di Sanaa: Jabal Attan, Al Hafa e Nandayn.
Gli attacchi degli Stati Uniti dimostrano la loro determinazione a ridurre i continui attacchi a lungo raggio degli Houthi sulle navi mercantili nelle aree del Mar Rosso e del Golfo di Aden, che hanno utilizzato sia missili balistici che droni. Gli Houthi hanno recentemente minacciato di espandere le loro attività offensive attaccando obiettivi navali anche nel Mediterraneo orientale, e hanno dimostrato che con i missili iraniani appena forniti, hanno la portata per farlo.
Ma gli attacchi dimostrano anche agli amici degli Houthi a Teheran cosa potrebbe essere in grado di ottenere un attacco GBU-57 in Iran, in particolare se tali armi fossero usate contro impianti nucleari e missilistici iraniani sepolti in profondità. L’attacco rafforza quindi la posizione deterrente degli Stati Uniti ed è una dimostrazione di ciò che gli Stati Uniti potrebbero essere in grado di fare se le azioni iraniane dovessero intensificarsi e attirare gli Stati Uniti.
L’attacco degli Stati Uniti serve soprattutto sia gli interessi degli Stati Uniti e sia quelli di Israele, ma potrebbe anche giocare un ruolo nei negoziati segreti che sono ancora in corso tra gli Stati Uniti e l’Iran. Serve anche alla discussione più pubblica tra i responsabili politici di Washington e Tel Aviv, attraverso la quale gli Stati Uniti stanno cercando di allentare l’escalation dell’attuale conflitto.
(Gli impianti missilistici Houthi nel sud di Sanaa; foto courtesy Google Earth)