Yemen: ONU, ‘preoccupazione per dipendenti detenuti dagli Houthi’

Tedros Adhanom Ghebreyesus

(, Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità)

“Hamas pianificava un 11 settembre contro Tel Aviv”

Dubai. Nel giugno 2024, gli Houthi hanno arrestato 13 membri del personale delle Nazioni Unite, tra cui sei dipendenti dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, più di 50 membri di ONG e un dipendente di un’ambasciata.

L’Italia, già il 13 giugno scorso, si e’ associata allo Statement sullo Yemen, espresso dalla Rappresentante permanente britannica allo stakeout fuori dal Consiglio di Sicurezza.

“Condanniamo fermamente le ultime detenzioni da parte degli Houthi, dal 7 giugno, di personale delle Nazioni Unite e di personale che lavorano o ha lavorato in precedenza per Organizzazioni Non Governative internazionali e nazionali e missioni diplomatiche”, aveva proclamato l’Ambasciatrice Barbara Woodward fuori dell’aula dei Quindici chiedendo il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute e sollecitando gli Houthi a garantire la sicurezza del personale umanitario e delle Nazioni Unite.

“Siamo gravemente preoccupati per il significativo e rapido deterioramento della situazione umanitaria in Yemen e sottolineiamo che è essenziale il libero accesso alle popolazioni civili da parte degli operatori umanitari. Siamo inoltre profondamente preoccupati per il rischio di compromissione dell’ assistenza umanitaria essenziale e ribadiamo il nostro invito alle parti a rispettare il Diritto Umanitario internazionale per quanto riguarda l’accesso sicuro, rapido e senza ostacoli per tutti gli attori umanitari, al fine di garantire che l’assistenza possa raggiungere i più vulnerabili in Yemen”, si afferma nello Statement che ribadisce il forte impegno per l’unità, la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dello Yemen e l’impegno a restare al fianco del popolo yemenita.

Intanto, ieri 13 ottobre, Agenzie dell’Onu e alcune ONG hanno espresso la loro “grave preoccupazione” per un gran numero di loro dipendenti “detenuti arbitrariamente” dagli Houthi nello Yemen e hanno chiesto il loro immediato rilascio.

Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno in custodia decine di dipendenti delle Nazioni Unite e di diverse organizzazioni umanitarie, la maggior parte dei quali dallo scorso giugno.

“Siamo estremamente preoccupati per le notizie secondo cui il ‘governo de facto’ degli Houthi avrebbe avviato procedimenti penali contro un numero significativo di colleghi che sono stati detenuti arbitrariamente”, si legge nella dichiarazione firmata dai responsabili delle Agenzie ONU e delle ONG coinvolte.

Le autorità Houthi non hanno rilasciato alcun commento in merito. Tra i firmatari della dichiarazione ci sono il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Unesco Audrey Azoulay, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk e il direttore esecutivo di Oxfam International Amitabh Behar.

Ancora, ieri, il Washington Post scriveva: “Hamas pianificava un 11 settembre contro Tel Aviv”. Iran e Hezbollah: “Noi ignari”. Secondo il quotidiano statunitense il piano mirava a demolire le torri a Gush Dan (Israele). Nella notte un nuovo raid israeliano ha danneggiato due ospedali nella valle della Beqā. Israele e il suo Esercito nel sud del Libano deve “Garantire la sicurezza delle forze Unifil”.