Controversia sul molo risolta, si ripropone nuova vita alla nave SS United States

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(Il profilo storico della nave ss United States andrà perduto a favore del nuovo progetto; foto courtesy Allan Jordan)

La firma dei documenti per il trasferimento della proprietà della nave è avvenuta a mezzogiorno di sabato 12 ottobre

Filadelfia. La SS United States Conservancy ha raggiunto un accordo con la Penn Warehousing & Distribution, la società che controlla e gestisce il molo di Filadelfia, dove il famoso transatlantico era ormeggiato da quasi 30 anni. La SS United States Conservancy è stata creata nel 2009 per cercare di salvare la nave raccogliendo fondi per acquistarla

I termini dell’accordo prevedono che il titolo della nave sarà trasferito nei prossimi giorni alla Contea di Okaloosa, in Florida, che sta procedendo con i suoi piani nell’affondare per la nave per trasformarla nella più grande barriera corallina artificiale del mondo.

L’organizzazione no-profit ha confermato in una dichiarazione dell’11 ottobre, di aver raggiunto un accordo con la mediazione ordinata dal Tribunale.
Okaloosa si assume i pagamenti dell’affitto del molo retroattivamente a partire dal 12 settembre e rischia una sanzione se non rimuove la nave entro il 12 dicembre. Pagherà anche fino a un terzo del costo delle riparazioni delle bitte e dei parabordi del molo.

“A causa del procedimento giudiziario, abbiamo avuto un tempo molto limitato per trovare una nuova sistemazione per la nave SS United States. Nonostante l’intensa attività di sensibilizzazione verso i proprietari di moli privati, le Agenzie Governative, i funzionari eletti e le Autorità pubbliche a livello locale, statale e federale”, ha dichiarato Susan Gibbs, presidente della SS United States Conservancy, “non è stata assicurata alcuna posizione idonea e disponibile entro il programma obbligatorio. Sebbene abbiamo esaminato varie entità con proposte per l’acquisto e il trasferimento della nave, nessuna ha soddisfatto le nostre due minime diligence o dimostrata fattibile entro i nostri attuali tempi e vincoli di logistici”.

“Incapaci di salvare la ss United States nel suo stato attuale e in base a un ordine vincolante del Tribunale, ci siamo trovati di fronte alla dolorosa ma inevitabile scelta tra demolire l’ammiraglia americana o convertirla in una barriera corallina artificiale in tandem con un museo terrestre. Abbiamo scelto quest’ultima come il percorso più dignitoso”, ha detto Gibbs. “Anche se questo non è il risultato che avevamo originariamente immaginato, la nave avrà un futuro”.

Il Consiglio dei Commissari della Contea di Okaloosa Country ha approvato un budget di 10,1 milioni di dollari all’inizio di questo mese, incluso il pagamento di 1 milione di dollari per l’acquisizione della nave. Il piano prevede che la nave venga rimorchiata nelle prossime settimane dall’ormeggio di Filadelfia in cui si trova dal 1996 a un ormeggio funzionante a Norfolk, in Virginia, dove inizieranno le operazioni di bonifica per preparare la nave come barriera corallina. Il rimorchio dovrebbe durare circa due giorni e la rimozione delle ancore è già iniziata.
Saranno svuotati e puliti i serbatoi di carburante della nave, la rimozione dei contaminanti rimanenti, la raschiatura della vernice e dei materiali del ponte e la rimozione dei fumaioli e dell’albero porta antenna del radar.

La Conservancy prevede di sviluppare un museo e un Centro visitatori a cui la Contea di Okaloosa contribuirà con 1 milione di dollari. Il piano prevede l’incorporazione di uno o entrambi i fumaioli, l’albero e la rimodulazione degli spazi, nonché l’esposizione della collezione di opere d’arte e manufatti della nave della Conservancy.
La Contea di Okaloosa ha identificato diversi siti vicino a Destin e Fort Walton Beach per la barriera corallina. L’obiettivo è quello di creare un’attrazione turistica che sperano possa attirare gli sportivi subacquei nella Regione della Florida.