(Foto courtesy EUNAVFOR dell’operazione di rimorchio)
Aggiornamento al 15 settembre 2024
Atene. Dopo un ritardo di settimane per affrontare i problemi di sicurezza, un rimorchiatore greco di salvataggio ha agganciato la petroliera Sounion in fiamme e sta procedendo verso nord attraverso il Mar Rosso, protetto da una task force di navi da guerra europee.
Le foto fornite dalla Forza di Sicurezza Navale dell’UE, EUNAVFOR Operation Aspides, mostrano che il rimorchiatore di salvataggio di proprietà greca Aigaion Pelagos tiene a rimorchio la petroliera ancora in fiamme. Un secondo rimorchiatore di salvataggio, più piccolo, è nella squadra per assistere secondo necessità. Le condimeteomarine perennemente favorevoli del Mar Rosso sta fornendo al team condizioni di mare calmo, facilitando le pericolose operazioni di rimorchio.
La petroliera Sounion, di proprietà greca, è stata attaccata dalle forze Houthi tre volte il 21 agosto, disabilitando il motore e lasciando la nave alla deriva. Dopo che l’equipaggio ha abbandonato la nave, i combattenti Houthi sono tornati per piazzare cariche esplosive sul ponte. Le esplosioni hanno procurato diverse falle nei ponti e piccoli incendi stanno bruciando da settimane.
I soccorritori hanno in programma di rimorchiare la Sounion in un luogo sicuro e poi concentrarsi sullo spegnimento delle fiamme.
Finora, l’integrità strutturale della nave appare intatta e con una chiglia uniforme senza danni. I Governi occidentali hanno avvertito che se la Sounion esplodesse o affondasse, potrebbe causare una devastante fuoriuscita di petrolio nel Mar Rosso. La nave è carica di 150.000 tonnellate di petrolio greggio e, se il suo carico venisse rilasciato, la fuoriuscita risulterebbe fino a quattro volte più grande del disastro della Exxon Valdez, con gravi conseguenze per l’ambiente e per la pesca disussistenza.
(Foto courtesy Eunavfor)