(La Sounion in una foto del 12 settembre appare in gran parte stabile; foto courtesy EUNAVFOR Aspides)
La Grecia manda i rimorchiatori per iniziare il salvataggio mentre della Sounion
Atene. I dettagli sulle operazioni di salvataggio per la petroliera greca in fiamme Sounion nel Mar Rosso rimangono in segreto a causa di problemi di sicurezza, ma le indicazioni sono che il secondo tentativo è iniziato ieri venerdì 13 settembre. Diversi indizi indicano uno sforzo per iniziare a trainare la nave in un luogo più sicuro in cui le squadre di salvataggio possono accedere alla nave e determinare i passaggi successivi.
La Guardia Costiera ellenica confermò all’Agence France-Presse che due rimorchiatori erano stati inviati dalla Grecia. Le navi, una delle quali è ampiamente segnalata come il rimorchiatore Agaion Pelagos, lasciò il Pireo.
Un portavoce della Guardia Costiera greca ha riferito che i rimorchiatori si stavano avvicinando alla Sounion nel Mar Rosso e sono stati scortati da navi da guerra francesi e greche. Si prevede che si uniranno ad altri due altri rimorchiatori noleggiati dagli assicuratori per la Delta Tankers, compagnia che opera la nave.
All’inizio del mese, EUNAVFOR Aspides ha riferito che il tentativo di salvataggio precedente è stato abbandonato. Si è creduto che fosse stato fermato a causa di problemi tecnici e, eventualmente, di problemi di sicurezza.
Ieri, sono stati pubblicati ‘avvisi di navigazione’ per il Mar Rosso che consigliava a tutte le navi di tenersi lontane dal Sounion. Ed ancora il Servizio Idrografico della Marina pakistana consiglia alle navi di rimanere ad almeno cinque miglia nautiche dalla Sounion. L’advisory ha indicato che l’operazione stava a partire da ieri pomeriggio ora locale.
Aspides ha dichiarato ieri che l’operazione ‘è pronta a facilitare un nuovo tentativo di salvataggio nei prossimi giorni, fornendo protezione ai rimorchiatori noleggiati che traineranno la nave in un luogo sicuro’.
L’operazione EUNAVFOR Aspides dell’UE ha rilasciato nuove foto della petroliera datata 12 settembre, segnalando che rimane in fiamme. Hanno detto che è ancora si trova all’àncora e non alla deriva. Inoltre, dicono che non ci sono indicazioni di perdite di petrolio dai principali serbatoi di carico.
Le immagini mostrano un piccolo cambiamento visibile nella situazione sul ponte della nave. Il timore è che gli incendi si diffondano o un’esplosione possa compromettere la struttura della nave che porta 150.000 tonnellate di petrolio greggio.
(Foto del 2 e del 12 settembre; courtesy EUNAVFOR)