(Foto courtesy UKMTO)
Ancora una volta gli Houthi colpiscono una nave mercantile e intanto si infiamma il Medio Oriente
Il Cairo. Avevamo dato notizia ieri, grazie ad un dispaccio della UKMTO; ma ora (dagli ultimi aggiornamenti di stamane ora 06.30 GMT) arriva anche la conferma del portavoce degli Houthi Yahya Saree. I ribelli Houthi dello Yemen hanno colpito una nave portacontainer nel Golfo di Aden, l’ultima di una lunga serie di attacchi alla navigazione mercantile nella regione.
Saree ha affermato che la portacontainer Groton, di proprietà greca, aveva precedentemente chiamato in Israele, violando il tentativo di embargo degli Houthi. Il motivo rivendicato degli Houthi è quello di fare pressione su Israele per fermare le operazioni militari a Gaza; gli analisti occidentali notano che il gruppo ha anche attaccato navi legate ai propri alleati e a terze parti neutrali.
Questo è il primo assalto del gruppo Houthi da quando sono stati colpiti dagli attacchi aerei israeliani. Le Autorità hanno affermato ieri domenica che la nave batteva bandiera liberiana. La nave è stata colpita mentre transitava a circa 125 miglia nautiche a est di Aden. I proiettili hanno colpito una stiva senza danni per l’equipaggio.
La ripresa di tali attacchi – dichiara il portavoce Houthi Saree – arriva dopo l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh in Iran, il principale benefattore degli Houthi, tra le rinnovate preoccupazioni per lo scoppio della guerra in un conflitto regionale.
La nave Groton è una feeder di proprietà greca noleggiata per la compagnia francese CMA CGM. I registri dell’AIS mostrano che la nave ha una storia recente di commercio in Medio Oriente, Africa orientale ed Estremo Oriente, ma non nel Mediterraneo o in Israele. A partire da ieri domenica era all’ancora appena fuori dal porto di Gibuti, secondo i dati forniti da Pole Star.
Secondo l’UKMTO si conta che la fazione Houthi ha lanciato attacchi contro più di 70 navi da quando sono iniziate le ostilità a novembre, compresi tutti i tentativi di navi da guerra e navi commerciali. Molte di queste navi sono state attaccate più volte mentre transitavano oltre il territorio Houthi, e le navi da guerra della coalizione statunitense sono state sotto regolare e ripetuto fuoco mentre pattugliavano nell’area.
Intanto, sempre ieri, i Ministri degli Esteri del G7 – convocati dal Vice premier Tajani – esprimono, nella dichiarazione finale del vertice, “profonda preoccupazione per l’accresciuto livello di tensione in Medioriente che rischia di scatenare un più ampio conflitto nella regione”.
“Noi Ministri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Usa, l’Alto rappresentante Ue esortiamo le parti coinvolte ancora una volta ad astenersi dal perpetuare il ciclo distruttivo della violenza ritorsiva, ad abbassare le tensioni, a impegnarsi per una de-escalation, nessuno ci guadagna”.
Sull’altro versante, Il Capo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche Iraniane (IRGC), Hossein Salami, ha detto che Israele si sta “scavando la fossa” con le sue azioni nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza.
“Quando riceveranno un colpo, si accorgeranno che stanno commettendo degli errori. Stanno facendo errori in continuazione”, ha affermato Salami nel discorso pronunciato per la Giornata dei giornalisti. “Vedranno il risultato del loro errore. Vedranno quando, come e dove riceveranno la loro risposta”, ha proseguito il comandante militare iraniano, minacciando Israele dopo l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, la scorsa settimana.
(Dati AIS dalla nave Groton negli ultimi 12 mesi; foto courtesy Pole Star)