(Foto trasmessa dai social media Houthi)
Nella serata di ieri, sabato, l’Aeronautica israeliana ha bombardato il porto di Hodeidah, nello Yemen, per ritorsioni per l’attacco dei droni Houthi a Tel Aviv la scorsa settimana.
Tel Aviv. F-15 israeliani hanno effettuato il volo di 1.000 miglia nautiche verso lo Yemen nord-orientale verso le ore 1800 (ora locale) di ieri sabato. In diverse ondate, hanno colpito un deposito di stoccaggio del carburante e una centrale elettrica vicino al porto marittimo principale, appena a nord della città.
Un portavoce dell’Esercito israeliano ha riconosciuto che questi erano obiettivi utilizzati sia per operazioni militari e sia civili. Almeno tre persone sono state uccise e altre 87 ferite, secondo fonti Houthi.
L’effetto del bombardamento su altre zone del porto non è stato immediatamente chiaro. Il terminal del carburante di Hodeidah è adiacente ai suoi terminal di rinfuse e container, che gestiscono la maggior parte degli aiuti alimentari e di altri beni per la popolazione dello Yemen settentrionale. Il porto è anche un hub per le spedizioni segrete di armi iraniane agli Houthi. I droni e i sistemi missilistici iraniani sono essenziali per gli attacchi Houthi a navi mercantili e agli Stati vicini, e molte di queste spedizioni di armi sono state intercettate da parte degli Stati Uniti e delle Forze alleate.
L’Esercito israeliano ha affermato che non c’è stato alcun coinvolgimento da parte delle Forze britanniche o statunitensi nell’attacco. L’attacco al porto è stato molto più grande e molto più dannoso per l’economia yemenita di qualsiasi attacco anglo-britannico degli ultimi mesi.
Il portavoce degli Houthi, Yahya Saree, ha detto ieri sera che il gruppo “risponderà a questa palese aggressione” e continuerà i suoi attacchi contro Israele. Ha promesso che le forze Houthi continueranno le loro attività militanti fino a quando Israele non finirà la sua operazione contro Hamas a Gaza.
“La prima volta che hanno fatto del male a un cittadino israeliano, li abbiamo colpiti. E lo faremo in qualsiasi luogo in cui potrebbe essere richiesto”, ha detto il Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant sabato.