Bruxelles approva i fondi italiani a sostegno del cold ironing

cold ironing

(foto archivio Il )

La Commissione europea ha approvato il regime italiano da 570 milioni di euro per incentivare le navi a utilizzare l'elettricità erogata da reti elettriche terrestri quando sono ormeggiate nei porti marittimi

Bruxelles. La misura contribuisce a “ridurre le emissioni di gas a effetto serra e l'inquinamento atmosferico e acustico, conformemente agli obiettivi del Green Deal europeo”. L'obiettivo è “incentivare gli operatori navali a collegarsi alle infrastrutture elettriche terrestri quando le navi sono ormeggiate nei porti marittimi per alimentare i servizi, i sistemi e le attrezzature a bordo. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2033”.

L'aiuto assume la forma di una riduzione fino al 100% dei cosiddetti ‘oneri generali di sistema'. Questi oneri sono inclusi nel prezzo dell'energia elettrica per finanziare determinati obiettivi di politica pubblica, tra cui le energie rinnovabili. La riduzione si tradurrà in un calo del prezzo dell'energia elettrica per gli operatori navali. L'Italia si è impegnata a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale per verificare la differenza tra i costi effettivi di acquisto di elettricità da terra e i costi effettivi di autoproduzione di elettricità utilizzando combustibili fossili a bordo e adeguerà di conseguenza il livello dell'aiuto.

La Commissione europea ha valutato il regime sulla base delle norme dell'UE per gli aiuti di Stato, in particolare l'articolo 107,paragrafo 3,lettera c, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell'ambiente e dell'energia2022 (disciplina CEEAG, Climate, Energy and Enviromental Aid Guidelines).

La Commissione, approvando tale regime italiano, volto a sostenere la produzione di un totale di 4 590 MW di nuova capacità di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili, contribuisce al conseguimento degli obiettivi strategici dell'UE relativi al Green Deal europeo e allo stesso tempo si aiuta a porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e ad accelerare la transizione verde.

L'Italia ha notificato alla Commissione l'intenzione di avviare un regime per sostenere la produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili. La misura, che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2028, sarà finanziata mediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali.

Il regime sosterrà la costruzione di nuove centrali utilizzando tecnologie innovative e non ancora mature, quali l'energia geotermica, l'energia eolica offshore (galleggiante o fissa), l'energia solare termodinamica, l'energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine oltre al biogas e alla biomassa. Si prevede che le centrali immetteranno nel sistema elettrico italiano un totale di 4 590 MW di capacità di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. A seconda della tecnologia, il termine per l'entrata in funzione delle centrali varia da 31 a 60 mesi.

Nel quadro del regime, l'aiuto assumerà la forma di un ‘contratto bidirezionale per differenza' per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa in rete e sarà versato per una durata pari alla vita utile delle centrali. I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari presenteranno un'offerta relativa alla tariffa incentivante (il prezzo di esercizio) necessaria per realizzare ogni singolo progetto. Il prezzo di riferimento per l'energia elettrica sarà calcolato come il prezzo zonale orario, vale a dire il prezzo dell'energia elettrica al momento dell'immissione dell'energia nella rete e nell'area di mercato in cui è ubicata la centrale.

“Questo regime consente all'Italia di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a partire da diverse tecnologie, comprese quelle innovative. La misura aiuta l'Italia a raggiungere gli obiettivi relativi alla riduzione delle emissioni e alla produzione di energia elettrica. Contribuirà inoltre al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, limitando nello stesso tempo le possibili distorsioni della concorrenza”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza.