Vincendo le prime due tappe, dominando le successive due fino ai danni allo scafo e trovando le forze per ripartire due volte, Translated 9 ha regalato a tutti emozioni uniche e dimostrato il valore di determinazione e resilienza.
COWES (INGHILTERRA)– L’equipaggio di Translated 9 ha raggiunto stamattina all’alba Cowes (UK) completando con successo l’Ocean Globe Race 2023, una delle più avventurose regate al mondo e la più umana di sempre. L’Ocean Globe Race è un giro del mondo in barca a vela con uso limitato della tecnologia ed equipaggio composto per lo più da amatori. La competizione è stata organizzata da Don McIntyre per celebrare il cinquantenario della Whitbread Round the World Race.
Partita senza i favori del pronostico, Translated 9 è stata capace di vincere le prime due tappe della regata nella categoria principale (IRC) e anche in Line of Honor la seconda, e ha guidato in prima posizione la traversata nelle altre due tappe prima di essere fermata per danni allo scafo, costati da regolamento l’esclusione dalla classifica IRC.
L’ingegno e la resilienza dell’equipaggio hanno però consentito a Translated 9 di tornare in acqua per completare la regata. Ripartita da Punta del Este per la tappa finale fra le ultime posizioni, Translated 9 in tre settimane è stata capace di tornare davanti a tutti. La riparazione però non ha però retto fino a Cowes, costringendo l’equipaggio a fermarsi nei pressi di Madeira per un ulteriore intervento. Rimessa in sicurezza la barca, l’equipaggio è ripartito la scorsa settimana per concludere la regata.
Dal punto di vista sportivo, quello di Translated 9 è un risultato unico per l’Italia, che mai aveva vinto una tappa del giro del mondo in barca a vela in equipaggio.
La riparazione dello scafo rottosi dopo aver superato con successo Capo Horn, mentre Translated 9 guidava la gara con cinque giorni di vantaggio sul resto della flotta, è stata un’avventura nell’avventura. Costretto ad attraccare alle Falkland / Malvinas per riparare lo scafo, l’equipaggio guidato dai co-skipper Marco Trombetti e Simon Curwen ha dovuto dare fondo alle proprie capacità di problem solving per rimettere la barca in acqua. Grazie anche alle competenze e dell’attitudine positiva dei locali che l’ha supportato, l’equipaggio è riuscito a usare la gru di una nave cargo convincendola ad avvicinarsi all’isola; ha trovato in Cile i materiali per la riparazione che mancavano sull’isola; e li ha portati alle Falkland/Malvinas volando intorno all’Argentina con un piccolo aereo nella cui cabina hanno installato un serbatoio extra connesso con quelli delle ali, aggirando così il divieto di volare sopra l’Argentina per raggiungere le Falkland/Malvinas, dovuto alle tensioni fra gli stati. In questo modo, Translated 9 è stata in grado di ripartire alla volta di Punta Del Este.
L’equipaggio di Translated 9, composto per il 70 per cento da non professionisti, è stato assemblato da Translated attraverso una selezione aperta a navigatori di tutto il mondo e selezionati sulla base di valori quali resilienza, ottimismo, coraggio, impegno e la loro attitudine a non mollare mai. Sotto la leadership dei co-skipper Marco Trombetti, Nico Malingri, Simon Curwen, e Vittorio Malingri, si sono alternate persone provenienti da sette nazioni diverse (Italia, Francia, Regno Unito, Turchia, Belgio, Germania e Stati Uniti). I membri dell’equipaggio sono: Isabelle Andrieu, Pietro Luciani, Niccolò Banfi, Riccardo Serranò, Maretta Bigatti, Deniz Derin Bınaroğlu, Marco Borgia, Baptiste Gillot Devillers, Sophie Fontanesi, Emiel Joye, Paul Marshall, Teresa Marshall, Ezgim Mistikoğlu, e Connie Stevens.
“Questa operazione è già passata alla storia come un esempio di quelli che esseri umani motivati e dai grandi valori possono realizzare”, ha detto Marco Trombetti, fondatore di Translated e quindi proprietario di Translated 9 oltre che co-skipper. “Per tutti l’impresa di Translated 9 è la testimonianza che focalizzandoci sui giusti valori umani, niente è impossibile”.