Le navi da guerra russe transitano dal Mar Rosso verso l’Eritrea mentre gli Houthi riprendono il lancio

Marshal Shaposhnikov

(Marshal Shaposhnikov arriva in Eritrea; foto courtesy Ministry of Information Eritrea)

Celebrazioni del 30° anniversario dei rapporti diplomatici tra la Federazione Russia ed Eritrea

Massaua. Dopo molte speculazioni sui media occidentali sull’ingresso di navi da guerra russe nel Mar Rosso, la fregata della flotta russa del Pacifico, la Marshal Shaposhnikov, è arrivata giovedì 28 marzo al porto di Massaua in Eritrea per una visita di cinque giorni. La fregata è stata accompagnata nel Mar Rosso dall’incrociatore missilistico Varyag.

L’Agenzia di stampa russa Tass ha aggiunto un breve rapporto, citando il servizio stampa della flotta russa del Pacifico, secondo cui le navi stavano svolgendo “compiti assegnati nel quadro della campagna marittima a lungo raggio”. Però la destinazione delle navi non era chiara sulle motivazioni russe per la loro presenza in quella regione marittima.

Allo stesso tempo, il Comando Centrale degli Stati Uniti ha segnalato una nuova serie di lanci provenienti dal territorio Houthi nello Yemen. Quattro sistemi aerei senza pilota a lungo raggio (UAS) sono stati lanciati l’altra mattina contro una nave da guerra statunitense non specificata e distrutti dalle forze statunitensi secondo il CENTCOM.

Hanno poi notato che anche ieri altri quattro sistemi aerei sempre senza pilota sono stati lanciati dai terroristi Houthi contro una nave della coalizione e una nave da guerra statunitense e distrutti senza incidenti.

Il Ministero dell’Informazione dell’Eritrea ha posto fine alle speculazioni di stampa rilasciando foto e annunciando la visita al porto della Marshal Shaposhnikov a Massaua per celebrare il 30° anniversario dei rapporti diplomatici tra la Federazione Russia ed Eritrea. La fregata, hanno detto, è stata accolta dalla Marina eritrea durante una cerimonia alla quale hanno partecipato anche alti funzionari governativi. La nave resterà in porto fino al 5 aprile.

Nell’ultimo decennio, il partenariato bilaterale tra Eritrea e Russia si è intensificato, con il presidente eritreo Isaias Afwerki che ha effettuato due visite di Stato in Russia solo lo scorso anno.
L’Eritrea ha un significato geopolitico significativo per la Russia, in particolare nel raggiungimento della sua ambizione di lunga data di una presenza militare permanente nel Mar Rosso. Durante la sua prima visita di Stato in Eritrea lo scorso anno, il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha lodato il potenziale logistico del porto di Massaua. L’anno scorso, la città portuale ha firmato un Memorandum d’intesa con la base navale russa di Sebastopoli sul Mar Nero promettendo legami più stretti.

Esperti di servizi di difesa militare sostengono che il porto di Massaua potrebbe essere una valida seconda scelta per la Russia, dopo Port Sudan, per la creazione di una base navale. Tuttavia, con la guerra civile in corso in Sudan, il processo di ratifica dell’accordo con la Russia sulla base navale sembra essere in fase di stallo. Una base navale nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano per estensione aumenterebbe la presenza russa senza lunghi viaggi per raggiungere l’area.

A livello regionale, la politica del Corno d’Africa ha quasi raggiunto un punto critico con il recente accordo tra Etiopia e Somaliland sull’accesso al mare. Per molto tempo, l’Etiopia aveva cercato di accedere al porto eritreo di Assab, sul Mar Rosso, che un tempo era il suo territorio fino a quando l’Eritrea non ottenne l’indipendenza nel 1993.

La fregata russa della flotta del Pacifico,

(La fregata russa della flotta del Pacifico, cerimonia d’arrivo a Massaua)