«Impegno a richiedere al Governo Italiano di adottare i provvedimenti ritenuti idonei alla piena realizzazione del regime extradoganale»
Trieste– Nella seduta del Consiglio Comunale di Trieste del 25 marzo la Giunta Comunale, con la dichiarazione in aula della Vicesindaca Serena Tonel, ha fatto propria la mozione presentata da Adesso Trieste – primo firmatario il Capogruppo Riccardo Laterza – volta a richiedere al Governo di agire a garanzia della piena attuazione delle prerogative del Porto Franco Internazionale di Trieste, inclusa la possibilità di insediare nuove attività industriali all’interno del suo perimetro. Il documento, sottoscritto oltre che da Laterza anche da Giovanni Barbo (PD) e Paolo Altin (Lista Russo Punto Franco), successivamente emendato da Alberto Pasino (Lista Russo Punto Franco), è stato così accolto favorevolmente in maniera trasversale dalle forze politiche.
Nella presentazione della mozione, divenuta ancora più attuale e urgente dopo le dichiarazioni di MSC che, secondo alcune fonti, avrebbe legato il suo interessamento all’insediamento nell’area triestina con il riconoscimento dell’extradoganalità delle aree afferenti al Porto di Trieste, Laterza ha riassunto i motivi per cui questo strumento rappresenta una leva importante per lo sviluppo manifatturiero di Trieste, a partire dal contributo che potrebbe garantire per una positiva risoluzione della crisi industriale di Wärtsilä che tiene da mesi in sospeso il futuro di centinaia di lavoratrici e lavoratori.
«Anziché piantare bandierine – ha dichiarato Riccardo Laterza, Capogruppo di Adesso Trieste in Consiglio Comunale – rivendicare primogeniture, o alimentare inutili polemiche, tutti esercizi che fanno sorridere quando si parla di un istituto come il Porto Franco che ha più di tre secoli di storia e che è radicato nell’identità stessa di Trieste, abbiamo preferito in queste settimane concentrarci su un obiettivo concreto, e cioè fare in modo che la politica triestina invocasse, ancora una volta e con una voce unitaria, ciò che spetta di diritto alla nostra città».
«L’augurio è che questa richiesta rivolta al Governo nazionale non resti lettera morta. Se ciò avvenisse di nuovo, sarà probabilmente necessario immaginare altre forme di azione e mobilitazione di tutta la città, a difesa del suo futuro produttivo, economico e sociale» conclude Laterza.
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