(Eilat Port, piazzale auto; foto courtesy Times of Israel news-Yehuda Ben Itach/Flash90)
Metà dei lavoratori del porto di Eilat rischiano di perdere il lavoro dopo che il porto meridionale ha subito un grave colpo finanziario a causa della crisi delle rotte marittime del Mar Rosso
Eilat Port. Gli attacchi Houthi alle navi del Mar Rosso hanno interrotto il traffico merci tra Europa e Asia, aumentando i tempi di spedizione, i costi e il consumo di carburante. Ciò ha costretto gli operatori portuali ad adattarsi a orari modificati.
Per il porto di Eilat, sul Mar Rosso, in Israele, l’interruzione è stata molto più grave: il suo operatore sta licenziando metà della sua forza lavoro a causa di un forte calo dei traffici.
La Federazione israeliana del lavoro Histadrut, l’altro ieri, ha dichiarato che i dirigenti del porto di Eilat intendono licenziare 60 dei 120 dipendenti. “La direzione del porto sta cercando di trarre vantaggio dalla situazione di guerra e di danneggiare il sostentamento dei lavoratori impegnati nella periferia meridionale”, ha affermato Nir Eisenberg, capo della divisione dei lavoratori del trasporto marittimo dell’Histadrut.
Il porto di Eilat ha perso non meno dell’85% del suo traffico da quando è iniziata la campagna Houthi contro le spedizioni occidentali. Le forze Houthi si sono impegnate ad attaccare le navi dirette in Israele nel Mar Rosso, ed Eilat è accessibile solo da est attraverso il Mar Rosso. Le navi che arrivano da ovest possono anche fare scalo nei porti israeliani del Mediterraneo, senza pagare le tasse del Canale di Suez per raggiungere Eilat. Il porto di Eilat, che si trova adiacente all’unico punto di accesso costiero della Giordania, Aqaba, offre a Israele una gate verso est senza la necessità di navigare nel Canale di Suez.
Di conseguenza, le importazioni ro/ro sono crollate. Eilat gestisce le importazioni di automobili dall’Est per il mercato israeliano e l’anno scorso ha importato 150.000 automobili attraverso la rotta del Mar Rosso. Finora quest’anno il numero è pari a zero, secondo il quotidiano commerciale israeliano Calcalist.
L’amministratore delegato di Eilat Port, Gideon Golber, ha dichiarato alla stampa locale che se il Governo israeliano non intervenisse per pagare tutti gli stipendi, l’impresa non avrebbe altra scelta che imporre i licenziamenti. “Speravo che i paesi della coalizione avrebbero risolto il problema della sicurezza marittima in pochi mesi, ma non stanno risolvendo il problema”, ha detto.
Anche Eilat si trova nel raggio d’azione missilistico delle forze Houthi ed è stata direttamente attaccata. Domenica scorsa, un missile da crociera Houthi è penetrato nei sistemi di difesa missilistica israeliani e ha colpito a nord di Eilat, senza causare gravi danni. Le forze di Difesa israeliane hanno confermato l’attacco e hanno dichiarato in un comunicato che stanno indagando sul motivo per cui il missile non è stato abbattuto.
Ancora ieri, le difese aeree israeliane hanno abbattuto un obiettivo aereo sospetto al largo della costa di Eilat, prima che potesse raggiungere la riva.