(La galleria fra Ariano Irpino e Benevento bloccata dalla frana; foto courtesy RFI)
Puglia isolata a causa dei collegamenti ferroviari interrotti (o con tempi di percorrenza allungati) e dei costi di bus, voli e altri treni che sono diventati insostenibili
Bari. Una ‘via crucis’ percorsa da tanti passeggeri che hanno bisogno di raggiungere Roma per motivi di studio, lavoro e vari concorsi; intanto l’algoritmo che gestisce i voli si compiace dell’aumentata domanda di voli, vuoi anche per le festività di Pasqua, e così per incanto aumentano i prezzi. Questa non è ‘intelligenza artificiale’ ma ‘aumento artificiale delle tariffe di volo’.
Lo ricordiamo a tutti, quando nel 2000 il Ministro Bersani parlava di un progetto futuribile. Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania, parlava di benefici indescrivibili a Palazzo Santa Lucia a Napoli, che le infrastrutture ferroviarie campane potessero dare: tra questi il finanziamento del raddoppio della linea ferroviaria Napoli-Caserta-Benevento -Foggia-Bari, presentata come Alta capacità Bari-Napoli, ma oggi bloccata per un mese a causa di una frana. Poi chiamata ‘Alta capacità’ servita da sempre con il doppio binario da Bari a Foggia – Cervaro e da Caserta a Napoli e dal raddoppio di binario da Cervaro fino a Caserta, per circa 150 chilometri.
Si cammina ancora con sei kilometri all’anno con una data finale prevista al 2027; un’eternità per il raddoppio di 150 kilometri di binari, con un costo complessivo di 5,8 miliardi di euro. Molti Ministri si sono alternati su questo fronte:dal Governo di Romano Prodi, alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro e ai Trasporti, Alessandro Bianchi e dei presidenti delle Regioni Campania e Puglia ancora Bassolino sul versante tirrenico e Nichi Vendola sull’Adriatico.
A luglio dello scorso anno, dopo l’insistenza del Ministro delle Infrastrutture Salvini è stato avviato il collegamento in treno diretto fra Napoli e Bari, una tratta sperimentale con 7 carrozze per la durata di 4 ore. All’inaugurazione, tra le urla di giubilo di passeggeri e pendolari, non erano presenti né Salvini né i sindaci Gaetano Manfredi e Antonio Decaro e che ha portato al commissariamento straordinario della tratta Bari-Napoli.
Intanto, lo scorso 9 marzo , mezza città di Benevento rimane senz’acqua per almeno due giorni a causa dei lavori in corso da parte delle Ferrovie dello Stato per la realizzazione della tratta di Alta velocità che collegherà Napoli a Bari. Sarà la prima di tre interruzioni idriche previste nel corso dell’anno per lo spostamento dei segmenti di condotta del Biferno che interferiscono con il nuovo tratto in costruzione.
Passando al progetto, sicuramente dal punto di vista infrastrutturale merita, ma che tempi e segmenti di linea da realizzare non potranno fare i conti con un imprevedibile incidente che porterebbe ad annullare tutti i benefici rispetto alla mobilità di merci e/o persone.
Infatti, tra i benefici si elencano: – riduzione tempi di percorrenza: Roma-Bari recupero fino a 35′ da 3h54′ a circa 3h; – collegamento diretto Napoli-Bari in circa 2h (rispetto agli attuali 3h 34′ con cambio a Caserta); incremento capacità: da 4 a 10 treni/h sulle tratte oggetto di raddoppio; miglioramento accessibilità: nodo interscambio Irpinia: – adeguamento prestazionale (modulo, sagoma, peso assiale) per consentire il transito di treni merci di lunghezza fino a 750 m e in grado di trasportare container high-cube e semirimorchi (codifica traffico combinato P/C80) senza limitazioni di peso assiale (codifica D4).
Nello specifico l’intervento garantisce l’integrazione della linea convenzionale con la linea AV/AC Roma-Napoli/Reggio Calabria e una migliore accessibilità dei comuni limitrofi alla città di Napoli. L’intervento consentirà altresì il miglioramento del collegamento merci tra l’area di Sud-Est e lo scalo di Maddaloni – Marcianise, oggi realizzato tramite la linea Benevento – Caserta e la linea Caserta-Cancello, con inversione di marcia dei treni nell’impianto di Caserta.
La catena di approvvigionamento viene compromessa da un incidente che nessuno poteva prevedere. E’ già successo lo stesso per il Canale di Suez, per via di una nave incagliatasi che ha interrotto i transiti nel canale da e per il Mediterraneo. Lo stesso con il canale di Panama per la grande siccità che ha interessato quella regione; lo stesso con la guerra tra Hamas e Israele e la crisi del Mar Rosso con i terroristi Houthi. Rotte dei flussi commerciali importanti per tanti paesi che sono serviti da detti passaggi e che rischiano di rimanere isolati.
Così, il diritto alla mobilità dei pugliesi, come il diritto dei turisti di raggiungere il territorio agevolmente e, consequenzialmente, delle imprese turistiche di iniziare a lavorare. Diritti e segmenti di trasporto sono stati compromessi da una frana che ha bloccato la via ferrata Bari- Napoli – Roma, con tempi per la conclusione dei lavori di riparazione non prevedibili.
Da non sottovalutare il danno economico per le ripercussioni sul turismo, molti ospiti saranno scoraggiati a venire in Puglia. Ci vogliono 12 ore di autobus da Roma a Lecce e i posti a disposizione sono quasi tutti esauriti, per non parlare dei costi dei voli che superano 300 euro. Se questo non è ‘isolamento’, allora come lo possiamo chiamare?
(foto courtesy RFI – AV/AC Napoli-Bari)