Translated 9, l’unico equipaggio italiano impegnato nella Ocean Globe Race, che celebra il 50º anniversario della Whitbread Round the World, torna in gara dopo il ritiro forzato alle Isole Falkland a causa di due falle nello scafo, causate dalle tempeste incontrate vicino a Capo Horn. Con l’obiettivo di vincere anche anche la quarta e ultima tappa del giro del mondo in barca a vela.
Punta del Este, Uruguay– In un incredibile esempio di resilienza e ingegno, Translated 9 ha superato sfide che sembravano insormontabili ed è ora di nuovo in corsa. La barca è pronta e l’equipaggio è concentrato nell’affrontare la quarta ed ultima tappa dell’Ocean Globe Race, con il chiaro obiettivo di vincerla. Nonostante la sosta forzata alle Isole Falkland/Islas Malvinas, dove Translated 9 si è rifugiata il 10 febbraio a causa dei danni allo scafo e nonostante le restrizioni logistiche locali, che sembravano rendere la riparazione un’impresa quasi impossibile, l’equipaggio ha dimostrato un eccezionale spirito e ingegno, riuscendo a cambiare il corso del proprio destino.
La mancanza di una gru per sollevare la barca e l’assenza dei materiali necessari per le riparazioni non hanno scoraggiato il team. Invece, con grande ingegno sono riusciti ad ottenere l’aiuto di una nave cargo nelle vicinanze per utilizzare la sua gru. Hanno saldato insieme varie parti metalliche trovate sull’isola per costruire, letteralmente, una culla per Translated 9 mentre, contemporaneamente, la gru trasferiva la barca. Grazie a una connessione Starlink, sono riusciti a contattare Sebastien Diaz, pilota abituato ad avventure oltre i limiti, basato a Santiago del Cile, che ha svolto un ruolo cruciale nell’affrontare le sfide poste dalle tensioni geopolitiche che interessano la regione.
Grazie alla sua determinazione e tenacia, Diaz è riuscito a raggiungere le Falkland/Malvinas installando un serbatoio supplementare di carburante interno nella cabina. In questo modo, il team ha ottenuto la vetroresina necessaria per le riparazioni, aggirando lo spazio aereo argentino. Questa operazione esemplifica l’impegno del team nella gara, la loro ingegnosità e la loro capacità di navigare non solo in acque pericolose, ma anche attraverso sfide complesse.
Anche la comunità locale ha svolto un ruolo cruciale in questa avventura, offrendo tra l’altro la palestra cittadina per i lavori di riparazioni delle vele. Si è trattato di un eccezionale sforzo collettivo, culminato il 19 febbraio, quando Translated 9 è stata nuovamente messa in acqua dalla nave cargo, testata in oceano e condotta a Punta del Este. In Uruguay la barca ha superato l’ispezione finale ed è ora ufficialmente pronta per affrontare la tappa finale della Ocean Globe Race.
L’intero equipaggio, guidato da Marco Trombetti e Simon Curwen, ha contribuito a raggiungere questo risultato. Nico Malingri si è occupato della riparazione con la vetroresina, Pietro Luciani, Niccolò Banfi, Derin Binaroglu e Baptiste Gillot-Devillers hanno lavorato alla preparazione della barca per la quarta tappa, Emiel Joye alla logistica delle barche, Connie Stevens alle riparazioni delle vele e alla logistica delle persone e Ezgim Mistikoglu alle vele, oltre che al project management e ai contenuti media.
Alla luce di questi risultati straordinari, l’armatore Marco Trombetti ha nominato come co-skipper di Translated 9 Nico Malingri, che va quindi ad aggiungersi ai co-skipper Vittorio Malingri, Simon Curwen e allo stesso Marco Trombetti. Questa promozione riconosce la performance di Nico come chief mate nelle prime tre tappe e la sua eccezionale competenza e perseveranza nella riparazione della barca. Translated vuole ancora una volta, nello spirito dell’originale Whitbread, sostenere e celebrare la crescita dei giovani membri dell’equipaggio.
Il team desidera estendere un profondo ringraziamento a Andrea Herlin, Andrea Maggiorelli e Claudia Palisi del team Maserati per il loro prezioso supporto da remoto.
Paul Peggs, Stuart Barrett e Richard Pilcher per essere volati dal Regno Unito su un aereo da trasporto militare per fornire aiuto. Stefano Pelizza per i servizi di ingegneria strutturale notturna. Un riconoscimento speciale e la più profonda gratitudine sono riservati a Paul e Sally Ellis, il cui incredibile livello di supporto alle Falkland / Malvinas è andato oltre ogni aspettativa. La loro generosità e assistenza sono state fondamentali per consentire al team di superare le sfide logistiche e tecniche, incarnando lo spirito stesso di solidarietà umana che Translated sostiene.
Questa incredibile avventura all’interno della regata non è solo un altro capitolo per Translated 9, ma è una testimonianza dell’ingegno umano, della determinazione e del potere della collaborazione. Il suo viaggio dalle Falkland / Malvinas a Punta del Este è una vera conferma del “We believe in humans”.
Translated 9 mira ora non solo a rientrare in gara, ma a vincere la quarta ed ultima tappa, che partirà da Punta del Este (Uruguay) il 5 marzo (alle 14.00 ora locale – 18.00 ora italiana) per concludersi nel Regno Unito intorno a metà aprile. L’equipaggio, già vincitore della Leg 1 (IRC) e della Leg 2 (IRC e Line Honors) e fino a quando le falle nello scafo non l’hanno fermata, anche nella Leg 3, punta a garantire un posto a Translated 9 tra le barche più di successo nella storia delle regate intorno al mondo. Sempre per ricordare che quando si mettono insieme cuore, ingegno e resilienza si può affrontare qualsiasi sfida.