Attacco Houthi alla nave militare italiana

cacciatorpediniere Caio Duilio

(Il ; foto by Ministero della Difesa)

I ribelli Yemeniti Houthi hanno attaccato per la prima volta una nave militare italiana nel Mar Rosso. Il Ministro Crosetto: “Violazione dei diritti internazionali”.

Roma. Un’aggressione a una nave militare italiana non accadeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Il Ministero della Difesa ha annunciato che, nel pomeriggio del 2 marzo 2024, la nave della Marina Militare italiana “Caio Duilio”, mentre era in navigazione sul Mar Rosso, ha abbattuto un drone degli Houthi, i ribelli dello Yemen sostenuti dall’Iran che stanno avendo un ruolo significativo nell’attuale crisi in Medio Oriente.
Già nelle settimane passate era arrivato un primo avvertimento dagli Houthi, quando i vertici del gruppo terroristico avevano detto che : “L’Italia mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”.

Il drone, secondo la nota del Ministero, è stato distrutto a circa 3,5 miglia nautiche dal cacciatorpediniere, verso il quale era diretto. Pertanto l’abbattimento è stato effettuato “in attuazione del principio di auto difesa”, all’interno del perimetro dell’Operazione Eunavfor Aspides dell’Unione Europea. A breve la nave italiana ne diventerà l’ammiraglia, sotto il comando del Contrammiraglio Comandante Stefano Costantino che avrà il compito di coordinare la flotta composta da navi di diversi Paesi (Grecia, Francia, Belgio e Germania).
La dichiarazione del Ministro Guido Crosetto parla di “grave violazione del diritto internazionale” e di “attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia”. “Questi attacchi sono parte di una ‘guerra ibrida’, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri”.

“Mi sono congratulato con Guido Crosetto e con gli ammiragli Cavo Dragone e Credendino”, scrive Antonio Tajani, Vicepremier e Ministro degli Esteri, su X. Per il Ministro degli Esteri, il fatto accaduto evidenzia il ruolo della Marina Militare che “difenderebbe il diritto alla libera navigazione nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi”.

Come spiegato dalla nota del Ministero della Difesa, il Cacciatorpediniere Caio Duilio è stato varato il 23 ottobre 2007 a Riva Trigoso (Genova) ed è entrato in servizio il 3 aprile del 2009, quando fu consegnato alla Marina Militare. Il Caio Duilio è contrassegnato dalla sigla alfanumerica D 554, il distintivo ottico utilizzato per classificare le navi sotto l’egida della NATO.

In base alla scheda tecnica, il Caio Duilio è lungo 152,9 metri e largo 20,3 metri, mentre la velocità massima è di 29 nodi, grazie al sistema di propulsione CODOG basato su 2 eliche azionate da due Turbine a Gas (GE/Avio LM-2500+) e due motori diesel SEMT Pielstick 12PA6 B-V STC. La potenza è di circa 55.000 cavalli e l’autonomia raggiunge 6.100 miglia nautiche a una velocità di 18 nodi. Ospita un equipaggio di 195 marinai ed è in grado di far atterrare sul ponte elicotteri SH90 ed EH101.

Ministro della Difesa Guido Crosetto

Il