Il Tribunale di Brindisi libera la Ocean Viking

Ocean Viking

Le ONG possono adempiere alla loro libera iniziativa di soccorso in mare

Brindisi. La giudice del Tribunale di Brindisi ha sospeso il ‘fermo’ della nave di SOS Mediterranee, bloccata amministrativamente dal 9 febbraio nel porto di Brindisi.

Brindisi come Catania, i rispettivi Tribunali danno ragione alle ONG.

Contro il fermo della nave avevano manifestato la scorsa domenica, l’Anpi di Brindisi e Puglia, Cgil, la sezione locale di Emergency, la Comunità Africana della provincia e la Collettiva TransFemministaQueer Brindisi.

Secondo la giudice, l’opposizione al fermo presentata da SOS Mediterranee “appare sostenuta da un fumus di fondatezza”. In pratica vengono sconfessati gli accertamenti che hanno portato al blocco di 20 giorni e una multa di 3.333 euro secondo il Decreto Piantedosi.

Il 6 febbraio Ocean Viking sbarcava a Brindisi 261 migranti, ma durante il soccorso in mare “non aveva rispettato le indicazioni fornite dal Centro libico di Coordinamento del Soccorso Marittimo nella cui area di responsabilità si era svolto l’evento”.

In particolare la documentazione in possesso del Centro di Soccorso di Roma (IMRCC) dimostrava che “durante le operazioni effettuate dal pattugliatore libico ‘Zawiya’, la nave non si è allontanata dalla zona seppure più volte richiamata ad allontanarsi, creando situazioni di pericolo”.
Ovviamente la ONG smentisce tutto e ribalta la colpa sulla Guardia Costiera libica, anzi pare che i migranti si siano gettati in mare per venire presi a bordo di Ocean Viking.

La giudice Marra nella sentenza sostiene che “il perdurare della misura del fermo amministrativo è suscettibile di pregiudicare in modo irreversibile il diritto da parte della SOS Mediterranée di esercitare la propria attività di soccorso in mare, in cui si realizzano le sue finalità sociali, come evincibile dall’accordo di partenariato con la Federazione Internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa”.

La sentenza va oltre spiegando che il perdurare del fermo pregiudicherebbe l’esercizio, da parte della ONG, dei diritti di rilievo costituzionale come “la libera iniziativa economica (art. 41 Cost.), ma anche il diritto fondamentale alla manifestazione del proprio pensiero (art. 21 Cost.) e quello all’associazione (art. 18 Cost.), inibiti dal divieto di proseguire nella sua attività di soccorso in mare”.

Ocean Viking, che ha subito il terzo fermo in tre mesi, per violazioni del Decreto Piantedosi, può riprendere il mare secondo il dettato Costituzionale.