Bruxelles/Strasbourg. Per garantire viaggi marittimi più sicuri in Europa, la presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per rivedere la direttiva del 2009 sulle inchieste sugli incidenti nel settore del trasporto marittimo.
La nuova legislazione fa parte del cosiddetto pacchetto legislativo ‘sicurezza marittima’.
La direttiva riveduta mira a semplificare e chiarire il regime esistente che disciplina le inchieste sugli incidenti nel settore del trasporto marittimo. L’estensione del suo campo di applicazione ai pescherecci più piccoli, insieme ad altre modifiche relative a tali pescherecci nelle direttive strettamente correlate sul controllo da parte dello Stato di approdo e sui requisiti dello Stato di bandiera, migliorerà la sicurezza dei pescherecci nelle acque europee.
In particolare, la nuova direttiva mira a: – migliorare la protezione dei pescherecci, dei loro equipaggi e dell’ambiente, includendo ora nel campo di applicazione della direttiva i pescherecci di lunghezza inferiore a 15 metri, il che significa che gli incidenti mortali e la perdita di pescherecci saranno indagati in modo sistematico e armonizzato; – chiarire le definizioni e le disposizioni giuridiche in modo che gli organi investigativi sugli incidenti degli Stati membri indaghino su tutti gli incidenti che devono essere oggetto di indagine in modo tempestivo e armonizzato; – migliorare la capacità degli organismi investigativi sugli incidenti di condurre e riferire in merito alle inchieste sugli incidenti in modo tempestivo, competente e indipendente; – aggiornare diverse definizioni e riferimenti alla pertinente legislazione dell’UE e ai regolamenti dell’ IMO, al fine di garantire chiarezza e coerenza.
L’orientamento generale della proposta della Commissione è stato mantenuto dai co-legislatori. Tuttavia, sono state introdotte diverse modifiche al testo, volte principalmente a consentire agli organismi investigativi sugli incidenti di condurre inchieste sugli incidenti in modo armonizzato in tutta l’UE, rendendo le norme esistenti più chiare e coerenti con le normative internazionali. Altri emendamenti mirano a rafforzare le disposizioni relative all’indipendenza degli organi investigativi sugli incidenti e alla riservatezza delle loro conclusioni, nonché a ridurre gli oneri amministrativi superflui.
Più concretamente, l’accordo provvisorio riguarda, tra l’altro, i seguenti aspetti: – allineamento con il Codice IMO delle inchieste sui sinistri per quanto riguarda l’obbligo di informare le Autorità di sicurezza marittima qualora l’organo investigativo sospetti che sia stato commesso un reato; – le disposizioni relative al controllo di conformità sono state adeguate in linea con diversi altri atti legislativi marittimi dell’UE, come la direttiva sull’equipaggiamento marittimo; – un approccio volontario per quanto riguarda il sistema di gestione della qualità per le Autorità investigative nazionali, accompagnato da orientamenti per la sua attuazione.
È stato introdotto un termine di 2 mesi per la valutazione preliminare in caso di incidenti che coinvolgono pescherecci di piccole dimensioni.
Nel complesso, la direttiva riveduta raggiunge un attento equilibrio tra, da un lato, la necessità di garantire un elevato standard di trasporto marittimo e, dall’altro, la necessità di salvaguardare la competitività del settore marittimo europeo, mantenendo al contempo costi ragionevoli per gli operatori e le amministrazioni degli Stati membri.
L’accordo provvisorio odierno dovrà ora essere approvato da entrambi i co-legislatori prima dell’adozione definitiva dell’atto legislativo. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo dall’entrata in vigore della direttiva riveduta per recepirne le disposizioni nella legislazione nazionale.
La direttiva riveduta fa parte del pacchetto sulla sicurezza marittima presentato dalla Commissione il 1º giugno 2023. Le cinque proposte legislative, comprese quelle relative all’inquinamento provocato dalle navi, al rispetto dei requisiti dello Stato di bandiera, al controllo da parte dello Stato di approdo e all’ EMSA, mirano a modernizzare le norme dell’UE in materia di sicurezza marittima e a ridurre l’inquinamento delle acque causato dalle navi.
Poiché il 75% del commercio estero dell’UE avviene via mare, il trasporto marittimo non è solo l’arteria di un’economia globalizzata, ma anche un’ àncora di salvezza per le isole e le regioni marittime periferiche e remote dell’UE. Sebbene la sicurezza marittima nelle acque dell’UE sia attualmente molto elevata, con poche vittime e nessuna recente fuoriuscita di petrolio, ogni anno vengono ancora segnalati più di 2 000 incidenti e inconvenienti marittimi.