Personale adetto alla sicurezza nel porto di Gibuti formati per identificare potenziali minacce alla sicurezza e intervenire per prevenire i rischi per gli impianti portuali nell’area del Mar Rosso
Londra. Il seminario (21-25 gennaio) è stato organizzato dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), attraverso il ‘programma regionale sulla sicurezza marittima nella regione del Mar Rosso’, finanziato dall’UE, che ha riunito 38 partecipanti.
Attraverso il programma, l’INTERPOL, l’IMO e l’UNODC si impegnano in azioni coordinate a sostegno dei paesi partecipanti nell’area del Mar Rosso, al fine di sviluppare capacità e promuovere adeguati standard di sicurezza per le autorità di contrasto marittime, portuali e terrestri al fine di affrontare alcune di queste sfide.
Con quest’azione, l’IMO mira ad assistere i paesi partecipanti nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden, per migliorare la sicurezza marittima e la protezione nell’area del Mar Rosso, in linea con la strategia marittima integrata dell’Africa per il 2050.
I partecipanti, civili e militari, rappresentavano l’Amministrazione Marittima, la Marina, la Guardia Costiera, la Gendarmeria Nazionale, l’immigrazione, e comprendevano funzionari di sicurezza degli impianti portuali, addetti al controllo degli accessi, ufficiali di formazione, autorità portuale e responsabili degli impianti portuali pertinenti.
Il corso (basato sul modello IMO 3.24) ha fornito le conoscenze necessarie per svolgere compiti in conformità con i principali strumenti di sicurezza e protezione dell’IMO: la Convenzione Internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS), il capitolo XI-2, il Codice Internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali (ISPS); il Codice Marittimo Internazionale per le merci pericolose (IMDG); e il Codice di Buone Pratiche dell’IMO/OIL sulla sicurezza nei porti.
A tal proposito riportiamo i passi salienti del Codice di Condotta di Gibuti (DcoC)/Emendamento di Jeddah
Nel 2009 è stato adottato il Codice di Condotta di Gibuti (DCoC) relativo alla repressione della pirateria e delle rapine a mano armata contro le navi nell’Oceano Indiano occidentale e nel Golfo di Aden.
Dal 2010 l’IMO sostiene gli Stati partecipanti al Codice di Condotta di Gibuti nello sviluppo delle loro capacità di applicazione della Legge marittima per contrastare la pirateria e altre minacce alla sicurezza della navigazione.
L’emendamento di Jeddah, adottato nel 2017, estende l’ambito di applicazione del Codice, invitando gli Stati firmatari a cooperare il più possibile per reprimere la criminalità organizzata transnazionale nel settore marittimo, il terrorismo marittimo, la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata (INN) e altre attività illegali in mare.
I pilastri del DCoC sono: – Formazione regionale; – Normativa nazionale; – Condivisione delle informazion; – Rafforzamento delle capacità e coordinazione.
Nella speranza che una formazione su queste tematiche possa contrastare la crisi di tale regione marittima, da anni interessata per attacchi di pirateria e di terrorismo.