Ocean Globe Race: Translated 9 affronta Capo Horn da leader della regata

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9, la barca a vela di Translated, è salpata da Auckland per la terza tappa dell’, la regata celebrativa della prima edizione della Whitbread Round the World Race, con un team composto perlopiù da amatori. Obiettivo: dimostrare che mettendo insieme persone che credono nei valori più veri degli esseri umani, si può affrontare qualunque sfida, per quanto difficile possa sembrare.

Auckland (NZ)– Translated 9, la barca a vela di Translated, azienda italiana leader mondiale nell’intelligenza artificiale per la lingua, è salpata alle 14.00 (UTC+13) di ieri da Auckland (Nuova Zelanda) alla volta di Punta del Este (Uruguay) per la terza tappa dell’Ocean Globe Race, la regata che celebra il 50enario del primo giro del mondo in barca a vela in equipaggio, con un equipaggio per il 70% di amatori e uso limitato di tecnologie moderne. L’equipaggio di Translated 9 ha già vinto le prime due tappe della regata ed è chiamato ora alla prova più complicata: doppiare Capo Horn.

Partita senza il favore dei pronostici da parte degli esperti, dopo il successo nelle prime due tappe, da Southampton a Cape Town in IRC (International Rating Certificate, classifica ufficiale della regata, basata sul tempo compensato per garantire una gara equa fra imbarcazioni diverse) e da Cape Town ad Auckland in IRC e in Line Honors (tempo reale), Translated 9 è entrata di diritto fra le candidate al successo insieme alla francese Pen Duick di Marie Tabarly, la finlandese Spirit of Helsinki, e la britannica Maiden di Tracy Edwards, con un equipaggio tutto al femminile, sulle quali Translated 9 vanta al momento un significativo vantaggio.

Il successo della prima metà della regata andrà quindi riconfermato nella terza difficile tappa che porterà l‘equipaggio di Marco Trombetti ad affrontare il leggendario Capo Horn e per farlo sarà necessario mettere in gioco tutti i valori umani e le abilità tecniche di cui il team di Translated 9 è stato capace fin qui.

Capo Horn, l’Everest della vela, presenta condizioni estreme generate dalla convergenza tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Atlantico: correnti tra le più potenti, venti implacabili fino a 50 nodi e onde che possono raggiungere i 30 metri di altezza.

Marco Trombetti e Isabelle Andrieu, co-fondatori di Translated, sono entrambi membri dell’equipaggio. Trombetti, co-skipper, era completamente nuovo alla vela fino a tre anni fa, quando ha deciso di partecipare alla sfida più umana di sempre per dimostrare che quando si mettono insieme persone di grandi valori e attitudini si può affrontare qualsiasi sfida. Spiega Trombetti: “A Translated amiamo le sfide difficili, quelle che sembrano al di fuori delle nostre capacità, che ci fanno inizialmente paura ma per le quali abbiamo ammirazione. Le amiamo perché fanno crescere noi e le persone a noi vicine”. Aggiunge Andrieu, Team Coach di Translated 9: “Oggi, mentre si parla ovunque di intelligenza Artificiale, noi vogliamo ricordare la centralità degli umani in questa bellissima rivoluzione. Crediamo che solo una simbiosi fertile tra esseri umani e macchine, dove ognuno porta il proprio potenziale nella relazione, possa consentire di affrontare le nuove sfide dell’umanità nel rispetto della dignità e unicità di ognuno”.

La crew è composta da 17 velisti di 7 nazionalità diverse (Italia, Francia, Turchia, Belgio, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti), selezionati in base alle loro motivazioni e attitudini, tra oltre 1.500 amatori che hanno presentato domanda per partecipare al progetto.

I membri dell’equipaggio che affronteranno questa prossima fase della gara sono Marco Trombetti (co-skipper), Simon Curwen (co-skipper), Nico Malingri (chief mate), Pietro Luciani (navigatore), Niccolò Banfi, Baptiste Gillot Devillers, Derin Deniz Binaroglu, Ezgim Mistikoglu, Connie Stevens ed Emiel Joye.

Isabelle Andrieu (co-fondatrice e presidente di Translated) si unirà all’equipaggio a Punta del Este per l’ultima tappa, mentre Teresa Marshall, Paul Marshall, Simon Curven, Maretta Bigatti, Sophie Fontanesi e Marco Borgia hanno già affrontato le tappe precedenti. Infatti, il progetto prevede cambi nell’equipaggio ad ogni tappa, offrendo a più persone l’opportunità di partecipare al sogno di una vita. Proprio dell’avvicendarsi dei singoli talenti in regata sta il valore del progetto. Non è l’impresa di uno ma tutti quelli che credono nei valori dell’umanità.

Vittorio Malingri, che ha guidato la barca come co-skipper e responsabile tecnico per le tappe 1-2, avendo dato un contributo importante sia nella preparazione della barca, che alla formazione dell’equipaggio, si è dimesso.

Simon Curwen è stato chiamato a fare un passo avanti e agire come co-skipper per questa tappa insieme a Marco Trombetti, che ha dichiarato: “Ho costruito questo progetto con Vittorio e volevo finirlo con lui. Ha preparato la barca, allenato l’equipaggio e vinto le prime due tappe, un vero master del mare. Purtroppo oggi iniziamo la terza tappa con 72 ore di penalità per alcune riparazioni non autorizzate alle vele. Sarà difficile vincere la tappa 3, ma siamo ancora ben avanti nella classifica cumulativa. Abbiamo progettato il nuovo team per continuare a vincere, e credo che ci riusciremo. Simon Curwen, navigatore di Translated 9, vincitore della Golden Globe Race Chichester Class e candidato al miglior velista dell’anno 2023 dalla UK Sailing Association, diventa il co-skipper di Translated 9. Nico Malingri è confermato come chief mate, e Pietro Luciani è il nuovo navigatore. Per i giovani membri dell’equipaggio, incluso Nico, questa è un’opportunità per assumersi nuove responsabilità. Ciascuno può prendere un piccolo pezzo del lavoro che Vittorio stava facendo per tutti. Oggi, “We believe in humans” è dedicato ai giovani membri dell’equipaggio che stanno facendo qualcosa di più grande di quanto ritengono di poter fare”.

Simon Curwen ha dichiarato: “Il fantastico team di Translated 9 ha lavorato con un’incredibile energia per preparare Translated 9 alla terza tappa dell’Ocean Globe Race. Sono lieto di poter assistere il Team Translated assumendo il ruolo di skipper per questa tappa, supportato da un equipaggio altamente motivato e capace. Cercheremo di sfruttare appieno le potenzialità della barca e del team in questa difficile e affascinante tappa che attraverserà l’Oceano Pacifico, sfiorerà il Capo Horn e si concluderà a Punta del Este”.

Translated 9 non è solo un’avventura sportiva, ma anche un progetto attorno a cui si stanno aggregando personalità del mondo della tecnologia e della lingua. Sotto la guida del sette volte campione del mondo Paul Cayard, una barca a vela gemella ospita sessioni di training oceaniche nella baia di San Francisco dedicate a chi crede che con coraggio, determinazione e resilienza si possa ottenere qualsiasi cosa.

Paul Cayard, vincitore della Whitbread Round The World nel 1997-98, è anche ambasciatore e consulente di Translated 9. Ogni settimana, fornisce al pubblico analisi dettagliate sulla strategia e le possibili tattiche della gara in corso. Le sue analisi e altre informazioni sul progetto di Ttranslated 9 sono disponibili sul sito translated.com/9 e su Instagram translated_9/.