I Porti Europei favorevoli all’accordo TEN-T

Isabelle Ryckbost Segr.a gen.le Espo e Prof Ugo Patroni Griffi

(Isabelle Ryckbost Segr.a gen.le Espo e Prof Ugo Patroni Griffi Pres.te AdSP MAM)

La TEN-T include i porti dell’energia nella mappa. Le giornate TEN-T si terranno dal 2 al 5 aprile a Bruxelles.

Bruxelles. Prima di Natale, il Parlamento e il Consiglio europei hanno raggiunto un accordo sulla revisione del regolamento TEN-T, che stabilisce i requisiti per tutti i nodi e i modi di trasporto che fanno parte della rete TEN-T. Il nuovo regolamento rivede quello originario del 2013 che per la prima volta identificava i porti come nodi della rete.

L’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO) sostiene fermamente la decisione dei co-legislatori di includere i porti energetici nella rete europea dei trasporti (TEN-T). In linea con l’accordo raggiunto e con l’appello di lunga data di ESPO, la posizione di un porto nella rete TEN-T sarà ora valutata non solo sulla base del tonnellaggio, ma anche del suo contributo alla transizione energetica.

I porti europei svolgono un ruolo cruciale nella transizione energetica dell’Europa e nella sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Costruiscono e rafforzano le catene di approvvigionamento per il nuovo panorama energetico. Sono necessari sforzi e investimenti sostanziali, in quanto le nuove fonti di energia comportano esigenze specifiche in termini di trasporti, infrastrutture, connettività, stoccaggio e nuove catene di approvvigionamento.

I porti si adattano a queste nuove realtà e adattano ed espandono di conseguenza le loro infrastrutture e i loro processi.

E’ fondamentale che la legislazione europea faccia lo stesso e sostenga i porti nei loro sforzi per generare un elevato valore aggiunto per la società europea.

“Anche se i volumi e le tonnellate rimangono un indicatore importante per i porti come hub nella catena logistica, non sono più l’unico indicatore di performance. La decisione di includere nella rete TEN-T i porti che svolgono un ruolo importante nell’approvvigionamento energetico è un enorme passo avanti. Ciò dimostra che i legislatori riconoscono che l’energia è un bene importante e che i porti sono fondamentali per garantire sia la sicurezza energetica dell’Europa che la transizione energetica. Questo ruolo energetico non può essere sempre contato in tonnellate”, afferma la Segretaria generale dell’ ESPO, Isabelle Ryckbost.

Se questo non è chiaro, forse nel ‘medioevo prossimo venturo’ i porti possono essere prosciugati per ottenere spazio per nuovi parcheggi!

A parte l’ironia, spetta ora alla Commissione e agli Stati membri mettere in pratica le nuove norme e garantire la concessione dello status di TEN-T ai porti che soddisfano il criterio energetico del nuovo regolamento (articolo 24).

L’accordo prevede inoltre requisiti ferroviari più ambiziosi, anche per le reti ferroviarie portuali. I porti accolgono con favore il rafforzamento e si concentrano su forti collegamenti ferroviari, ma le reti ferroviarie portuali possono essere molto complesse e sono governate in modo diverso nei vari porti.

Nell’attuare i nuovi requisiti ferroviari in un contesto portuale, i rispettivi Stati membri e la Commissione dovrebbero tenere in debita considerazione le specificità del rispettivo porto.
Poiché il testo definitivo del regolamento concordato non è ancora disponibile al pubblico, l’ ESPO attende con impazienza la pubblicazione del testo definitivo.

Sul caso ‘porto di Brindisi’ dopo le tante azioni politiche e sindacali espresse dal territorio, per includerlo nella rete TEN, ultimamente si è espresso il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico meridionale, Prof. Ugo Patroni Griffi affermando che “Il Corridoio 8 in realtà è una idea economica più che legislativa. Infatti il corridoio paneuropeo 8 non è sull’agenda UE anche se i nuovi corridoi TEN-T di fatto lo ricreano. Un corridoio logistico che parte dal cosiddetto quadrilatero della logistica che collega il Tirreno meridionale con l’Adriatico meridionale e di qui si protende sino alla Bulgaria (e oggi all’Ucraina). È necessario solo che le nuove autostrade del mare (oggetto di specifico regolamento) raccordino i corridoi che attraversano l’Italia meridionale con i nuovi corridoi TEN-T balcanici ed il corridoio 8 diventa una realtà logistica importante”.

“I porti- sostiene Patroni Griffi – sono tra le infrastrutture maggiormente energivore del mondo, e oggi sono chiamati ad un ruolo da protagonisti nella transizione energetica, favorendo il consumo da parte del cluster di energia green (tassello importante in questa strategia è l’alimentazione da terra delle navi, cosiddetto cold ironing). Gli sforzi delle AdSP presuppongono la disponibilità non solo di energia da rinnovabili, ma anche e soprattutto la competitività del costo della stessa rispetto ai carburanti fossili. Di qui l’intuizione del MIT di introdurre le Comunità Energetiche Portuali a sostegno delle esigenze energetiche sia dell’intero cluster portuale (imprese portuali, compagnie portuali, agenzie, servizi tecnico nautici, armatori, Guardia Costiera etc. etc), sia del retroporto (e quindi valorizzabile in ambito Zes o Zfd).

I porti, peraltro, stanno divenendo da ‘emporio’ in cui si movimentano i carburanti, a veri ‘hub energetici’ (stoccaggio e/o produzione di GNL, biocarburanti, idrogeno, energia da economia circolare etc.) favoriti anche dalla diffusione d’impianti rinnovabili collocati in mare (parchi eolici offshore e near shore, energia da moto ondoso, fotovoltaico galleggiante, FSRU). In ogni caso un ‘porto comprehensive’ appartenente ad un Sistema portuale in cui insiste un ‘porto core’ può accedere alle linee di finanziamento CEF, Connecting Europe Facility”.

ESPO desidera ringraziare il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione per tutti gli sforzi profusi per allineare il regolamento e la politica TEN-T alle realtà e alle sfide odierne.

È importante sottolineare che l’ ESPO sta preparando un aggiornamento del suo studio sugli investimenti portuali del 2018 al fine di identificare le esigenze di investimento infrastrutturale dei porti europei, sia in termini di categorie di investimenti e sia di importi degli investimenti. Lo studio aggiornato sarà pubblicato durante le giornate TEN-T, che si terranno dal 2 al 5 aprile a Bruxelles.