Il Gas Naturale flette leggermente in avvio di settimana, ma restano le preoccupazioni per la crisi del Mar Rosso e Suez.
Dubai. Diverse compagnie di navigazione e alcune petroliere che trasportano gas naturale liquefatto (LNG) hanno deciso di evitare la principale rotta commerciale est-ovest del mondo, in seguito agli attacchi lanciati dal gruppo Houthi dello Yemen contro le navi commerciali all’estremità meridionale del Mar Rosso.
Gli attacchi hanno sollevato lo spettro di un’altra interruzione del commercio internazionale dopo lo sconvolgimento della pandemia Covid e hanno spinto una forza internazionale guidata dagli Stati Uniti a pattugliare le acque vicino allo Yemen. Gli attacchi hanno reso più pericoloso il raggiungimento del Canale di Suez.
Circa il 12% del traffico marittimo mondiale transita per il Canale e il 4-8% dei carichi globali di LNG vi è transitato nel 2023. Quest’anno il 51% del commercio di LNG è transitato dal bacino Atlantico a est attraverso il Canale di Suez, mentre il rimanente ha attraversato il Canale dal bacino del Pacifico a ovest, secondo quanto riferiscono gli analisti del mercato. Qatar, Stati Uniti e Russia sono i caricatori più attivi attraverso Suez.
Intanto, sta diventando più economico – almeno per ora – noleggiare una petroliera per gas naturale liquefatto, nonostante le turbolenze nel Mar Rosso che sta costringendo alcune navi a prendere rotte più lunghe e più costose. Il prezzo del GNL come è noto include i costi di produzione e di liquefazione del gas naturale, il trasporto e il rifornimento. Il mercato del GNL si affianca a quello del gas e del petrolio.
I prezzi spot asiatici del gas naturale liquefatto (LNG) sono leggermente scesi questa settimana a causa del continuo disinteresse per la fornitura spot da parte degli operatori del Nord-Est asiatico e delle previsioni di una domanda di gas a breve termine più debole in Europa.
Il crollo delle tariffe di spedizione del GNL è iniziato a fine novembre, ma ha accelerato questi ultimi giorni di dicembre, con i prezzi nel bacino del Pacifico scesi.
Il calo è in parte dovuto alla minore domanda di GNL – e alle navi per trasportarlo – in mezzo a un clima mite. Non ci sono anche grandi divari di prezzo tra le regioni consumanti, il che significa che i mercati rimangono segmentati.
Il carico più economico è un sollievo per gli spedizionieri che intraprendono lunghi viaggi, circumnavigando l’Africa, dopo che i militanti Houthi hanno intensificato i loro attacchi contro le navi nel Mar Rosso, una via d’acqua vitale per il commercio est-ovest.
Navigare doppiando il Capo di Buona Speranza può aggiungere due settimane ai viaggi, legando le navi a un mercato marittimo potenzialmente più ristretto.
L’attuale mancanza di domanda e limitate opportunità di arbitraggio hanno contribuito a un aumento della disponibilità delle navi, esercitando una pressione al ribasso sui tassi spot, nonostante il calo delle temperature nella regione dell’Asia settentrionale.
Al momento del commercio di GNL, il carburante dagli Stati Uniti in genere atterra in Europa, mentre gli acquirenti asiatici lo procurano principalmente da produttori più vicini, come il Qatar o l’Australia. Ciò significa che molte navi non hanno dovuto navigare attraverso il Canale di Suez o il Canale di Panama colpito dalla siccità e congestionato.
In realtà, il reindirizzamento dei carichi e l’aumento dei rischi di ulteriori attacchi possono comportare un’impennata temporanea di miglia di tonnellata, che potrebbe creare ulteriore domanda di spedizione.
Allo stesso modo, se la domanda di GNL asiatico aumenta, portando a prezzi più alti in quel bacino, potrebbe portare i carichi statunitensi in Asia, nel qual caso la situazione al Canale di Suez potrebbe diventare molto più impattante.
Per gli analisti, gli ultimi anni hanno dimostrato che c’è il rischio di shock sul lato dell’offerta per i prezzi delle merci e del carico; mentre la mancanza di aumenti dei tassi di trasporto oggi non è necessariamente un segno sicuro di stabilità dei prezzi nelle prossime settimane.