Houthi danneggiano petroliera con un missile nel Mar Rosso

Missili anti-nave Khali

(Missili anti-nave Khalij Fars di costruzione iraniana a una parata Houthi, 2022; Khalij Fars è un missile iraniano quasi balistico antinave supersonico monostadio a propellente solido con una gittata di 300 km; foto by Houthi Military Media)

Washington. Ieri sera, due consulenti sulla sicurezza marittima americana hanno segnalato un nuovo attacco a una nave mercantile nel Mar Rosso. Il Comando Centrale USA ha confermato che una petroliera è stata colpita da un missile da crociera lanciato dall’Yemen.

La nave è stata identificata come la petroliera di proprietà norvegese Strinda. L’incidente è stato segnalato per la prima volta dall’Ufficio UK Marine Trade Operations (UKMTO) che ha riferito che l’attacco è avvenuto alle 2100 UTC (mezzanotte ora locale) nelle vicinanze della Bab El Mandeb a circa 15 miglia nautiche a ovest del porto di Mokha, nello Yemen.

Un incendio e danni sono stati segnalati, ma nessun ferito, afferma la nota dell’United States Central Command (CENTCOM). Il cacciatorpediniere USS Mason si è recato sulla scena dell’incidente per assistere la petroliera.
Il Comando Centrale valuta che la petroliera Strinda è stata colpita da un missile da crociera anti-nave yemenita. Le forze Houthi dell’Yemen controllano l’area in questione e sono principalmente fornite in armi dall’Iran. Il gruppo è noto per avere molteplici tipi di missili anti-nave, principalmente modelli iraniani.

Non è la prima volta che le forze ribelli Houthi attaccano la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso. Il gruppo ha ripetutamente usato droni e missili per colpire le navi legate a Israele. I recenti attacchi includono un lancio di missili balistici mirato nelle vicinanze della petroliera Central Park il 26 novembre. Il gruppo sta anche tenendo in ostaggio una car carrier ro-ro legata a Israele vicino al porto di Al Salif.

I leader Houthi si sono impegnati ad attaccare tutte le navi mercantili gestite da Israele in ritorsioni per l’operazione israeliana in corso contro il gruppo terroristico Hamas a Gaza. La nave Strinda non ha legami evidenti con Israele: batte bandiera norvegese, proprietà, gestione e il suo manager ISM hanno sede a Singapore. Il suo nominativo AIS non mostra alcuno scalo nei porti israeliani nell’ultimo anno.

Il Governo israeliano ha minacciato di agire per fermare gli attacchi Houthi alle navi marittime se altri non riusciranno a intervenire prima. La Casa Bianca sta mediando per formare una coalizione per mantenere la sicurezza marittima nella regione, sulla base dell’attuale coalizione delle Forze Marittime Combinate (CMF); ma finora ha rifiutato di intraprendere un’azione unilaterale contro le forze Houthi sul terreno.

“Israele sta dando al mondo un po’ di tempo per organizzarsi per impedirlo, ma se non c’è un accordo globale, perché è una questione globale, agiremo per rimuovere questo assedio navale”, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi, parlando ai media.