La sicurezza della navigazione del Mar Rosso peggiora

navigazione del Mar Rosso

(Foto courtesy US Navy)

, ieri domenica

Washington, United States Department of the Navy. Intanto, sul trasporto marittimo si sono aggiunti i sovrapprezzi di rischio di guerra su tali mari e rotte, mentre molte Compagnie di navigazione sono impegnate a mantenere le loro commesse con il volume degli attacchi di razzi e droni aumenta in Medio Oriente.

Nelle ultime settimane, gli Houthi dallo Yemen (gruppo armato prevalentemente sciita zaydita che annovera anche dei sunniti), così come gli iraniani e i somali, hanno iniziato ad attaccare le navi legate commercialmente con Israele nei mari Rosso e Arabo, come il caso della car-carrier e dei suoi 25 membri dell’equipaggio dirottati e portati in Yemen.

Durante quest’ultimo fine settimana, tuttavia, gli assalitori hanno attaccato navi che apparentemente non avevano alcun legame con Israele, una nazione che è impegnata in una violenta guerra con Hamas dal 7 ottobre.
Probabilmente a fare più notizia, dopo la raffica di attacchi delle ultime 36 ore, è stato l’attacco alla Number 9 da 4.250 teu, una nave battente bandiera di Panama gestita dalla Overseas Orient Container Line (OOCL), la cui società madre è il colosso marittimo cinese COSCO controllato dallo Stato.

La nave costruita nel 2007 è stata colpita da un drone a 63 miglia a nord-ovest di Hodeida, nello Yemen, imbarcando acqua per la falla subita. Le forze Houthi hanno quindi minacciato un secondo attacco alla nave intimandola a cambiare rotta verso la costa dello Yemen. Il capitano ha risposto che era impossibile modificare la rotta causa l’avaria al motore in corso da ore; la nave era in viaggio da Singapore verso l’Europa al momento dell’attacco.

Due osservazioni sono d’obbligo: la prima è che la sicurezza della navigazione in quei mari sta crescendo minacciando il trasporto container; la seconda osservazione – di natura geo-economica – è che minacciando una nave in servizio sulla rotta Asia – Europa ed operata dall’Alleanza OOCL si sta coinvolgendo di fatto la Cina.
Nel frattempo, la Unity Explorer, una nave portarinfuse battente bandiera delle Bahamas e di proprietà del Regno Unito, è stata attaccata dal lancio di razzi mentre transitava nel Mar Rosso in direzione sud a circa 34,5 miglia a ovest-nord-ovest di Mocha, nello Yemen.

Secondo i consulenti per la sicurezza Ambrey, il bulker è stato avvicinato da almeno due veicoli aerei senza pilota (UAV). Uno è esploso a circa 30 metri sopra la nave e un secondo è esploso appena un metro davanti al bulker. Non sono stati segnalati feriti e la nave non è stata danneggiata.
La proprietà e la gestione della nave portarinfuse attaccata erano collegate a Dan David Ungar, un cittadino britannico. La Galaxy Leader, car-carrier, sequestrata dagli Houthi il mese scorso e detenuta a Hodeida, nello Yemen, era collegata ad Abraham Ungar, originario di Israele.

Ancora, in un’altra zona, una nave portarinfuse battente bandiera di Panama e di proprietà del Giappone, AOM SOPHIE II, ha subito forti vibrazioni a causa di un’esplosione nelle vicinanze ed è stata colpita da un oggetto non identificato nel Mar Rosso meridionale.

Motivo di preoccupazione sono stati anche i rapporti della C. Genuine, una VLCC di un anno, battente bandiera della Liberia e di proprietà della Corea del Sud, il cui equipaggio ha segnalato un’esplosione nell’aria sopra la nave a poppa a circa 10 miglia al largo di Taizz, nello Yemen. Non sono stati segnalati danni o feriti.

Infine, intorno a mezzogiorno di ieri, ora yemenita, la USS Carney, un cacciatorpediniere americano, mentre si trovava in acque internazionali, ha ingaggiato e abbattuto un UAV lanciato dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen. Il drone era diretto verso la nave americana anche se il suo obiettivo specifico non è chiaro. “Questi attacchi rappresentano una minaccia diretta al commercio internazionale e alla sicurezza marittima. Hanno messo a repentaglio la vita degli equipaggi internazionali che rappresentano più paesi in tutto il mondo. Abbiamo anche tutte le ragioni per credere che questi attacchi, sebbene lanciati dagli Houthi nello Yemen, siano pienamente consentiti dall’Iran. Gli Stati Uniti prenderanno in considerazione tutte le risposte appropriate in pieno coordinamento con i loro alleati e partner internazionali”, si legge in un comunicato del Comando Centrale degli Stati Uniti.