Il nuovo ‘Marebonus’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e riforma portuale

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Il vice ministro Edoardo Rixi conferma che dal 6 dicembre sarà disponibile la piattaforma informatica per accedere agli incentivi.

Un’unica azienda centrale, probabilmente una Spa, che debba rendere conto a un consiglio di amministrazione e non alla burocrazia

Palermo. Il nuovo , Sea Modal Shift, è in ‘Gazzetta Ufficiale’. Lo ha annunciato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, a margine del convegno ‘Noi, il Mediterraneo’ in corso a Palermo, specificando che “dal 6 dicembre sarà disponibile la piattaforma informatica per accedere subito a un importo di 42 milioni di euro per incentivare direttamente gli autotrasportatori verso la scelta della modalità marittima di trasporto merci. La misura – ha ricordato Rixi – ha una dotazione totale di circa 83 milioni per le attività svolte dal 2023 al 2026, di cui circa 42 saranno impegnati subito per l’annualità 2023-2024”.

Sempre dalla quinta edizione del convegno’Noi, il Mediterraneo’ parte la riforma portuale, con interventi come quello del presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, che propone un’unica Spa per gestire la portualità italiana. Un’unica azienda centrale, probabilmente una Spa, che debba rendere conto a un Consiglio di amministrazione e non alla burocrazia, che selezioni ed effettui gli investimenti, e che operi sulla base di un Piano industriale.

Il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Edoardo Rixi condividendo con Monti la proposta, ha sottolineato che “L’Italia può contare su grandi imprenditori dello shipping che tutti ci invidiano, autentici campioni mondiali del settore. Il nostro dovere è quello di coadiuvarli nella direzione degli interessi del Paese”.

“Abbiamo bisogno, ha continuato Rixi, di un soggetto centrale che gestisca i cambiamenti e sia in condizione di selezionare gli investimenti, di dare risposte rapide al mercato e di gestire i processi. Un sistema che passi attraverso interventi concreti sulle storture determinate da una  deresponsabilizzazione della burocrazia e dall’incapacità di assumere scelte”.

“Inoltre – ha concluso Rixi – bisogna tornare a retribuite i manager preposti a questi processi secondo una logica di mercato”.

Così, il cantiere della riforma portuale è aperto e ben presente nell’agenda politica! Una società per azioni, a controllo pubblico, in grado di attrarre investitori privati su un piano industriale, ma anche capace di sfruttare le occasioni di investimento e consulenza nel mondo.