Il Dipartimento del Tesoro USA sanziona navi per traffico di petrolio russo
Washington. Gli Stati Uniti hanno imposto – ieri – sanzioni alle compagnie di navigazione per il trasporto di petrolio venduto al di sopra del ‘tetto’ dei prezzi del G7; ora gli USA cercano di colmare le lacune nel meccanismo progettato per punire Mosca per la sua guerra in Ucraina.
Il Dipartimento del Tesoro americano, in una dichiarazione afferma di aver comminato le sanzioni contro tre società di shipping con sede negli Emirati Arabi Uniti e tre navi in servizio di loro proprietà, accusando le navi di impegnarsi nell’esportazione di greggio russo con un prezzo superiore ai 60 dollari/barile. Inoltre, il Dipartimento dichiara che le navi hanno utilizzato servizi tecnico/nautici e di agenzia negli Stati Uniti durante il trasporto del petrolio greggio di origine russa.
Gli Stati Uniti, altri paesi del Gruppo dei Sette (G7) e l’Australia hanno imposto il limite al prezzo del barile lo scorso anno, cercando di ridurre le entrate della Russia dalle esportazioni di petrolio via mare come parte delle sanzioni per la sua invasione dell’Ucraina.
Mentre il ‘tetto’ al greggio è in vigore da circa un anno e mira a limitare i ricavi petroliferi del Cremlino, i prezzi del petrolio a livello globale quest’anno e il crescente utilizzo della flotta di petroliere ‘ombra’ da parte di Mosca hanno fatto sì che gran parte del petrolio russo sia stato commercializzato al di sopra del ‘cap price’stabilito; il ‘tetto’ è stato imposto anche alle esportazioni di carburante russo. Il limite vieta alle compagnie occidentali di fornire servizi marittimi, tra cui assicurazioni, finanziamenti e spedizioni, per le esportazioni di petrolio russo via mare; tuttavia, i carichi di petrolio sono stati venduti sopra i 60 dollari al barile, cercando di mantenere il flusso di petrolio verso i mercati.
“Siamo impegnati – ha dichiarato il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo – a mantenere la stabilità del mercato nonostante la guerra della Russia contro l’Ucraina, mentre tagliamo i profitti che il Cremlino sta usando per finanziare la sua guerra illegale e rimanere fermi nella nostra ricerca di coloro che facilitano l’evasione del ‘tetto’ dei prezzi”.
L’Ambasciata russa a Washington e lo stesso Cremlino non commentano la dichiarazione del Dipartimento del Tesoro americano; anzi insistono affermando che le sanzioni occidentali sono illegali e che agiranno nel proprio interesse nonostante le restrizioni.
L’azione sanzionatoria del Dipartimento del Tesoro congela qualsiasi asset statunitense di società sotto osservazione e generalmente impedisce agli americani di trattare con i russi. Le aziende con sede negli Emirati Arabi Uniti sono Kazan Shipping Incorporated, Progress Shipping Company Limited e Gallion Navigation Incorporated. Le navi battenti bandiera liberiana colpite con sanzioni sono la Kazan’, Ligovsky Prospect e NS Century, secondo il Dipartimento del Tesoro.
I prezzi globali del petrolio sono saliti a circa 85 dollari al barile negli ultimi mesi sui tagli alla produzione e alla capacità di produzione inutilizzata del mondo. Ciò ha contribuito a limitare l’efficacia del ‘tetto’, ma la coalizione del G7 e Australia può inasprire l’applicazione per renderlo più efficace, secondo gli esperti del Tesoro.
Le esportazioni di greggio e petrolio russo sono diminuite di 70.000 barili al giorno in ottobre a 7,5 milioni di barili al giorno, ha detto l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) in un rapporto di martedì scorso. I ricavi delle esportazioni stimati sono diminuiti di $ 25 milioni a $ 18,34 miliardi, mentre i prezzi del greggio e dei prodotti russi sono stati principalmente al di sopra del limite di prezzo del G7.
L’azione sanzionatoria di ieri arriva dopo che gli Stati Uniti in ottobre hanno imposto le prime sanzioni ai proprietari di petroliere che trasportano petrolio russo costato al di sopra del ‘tetto’, uno in Turchia e uno negli Emirati Arabi Uniti. Il Tesoro – all’epoca – ha avvertito che Washington avrebbe agito in futuro nel tentativo di aumentare i costi della Russia e indebolire la capacità della Russia di sostenere la guerra in Ucraina.