Baker Hughes continua ad investire in Calabria
–Circa 60 milioni di euro l’investimento complessivo ipotizzato nei prossimi anni per i due progetti in Calabria
-Il nuovo insediamento di Corigliano servirà alla realizzazione delle strutture dei moduli esportati in tutto il mondo, per la produzione di energia, la compressione dei gas e a supporto di soluzioni per la transizione energetica
-Nel sito di Vibo Valentia, già centro di eccellenza all’interno del gruppo Baker Hughes, i nuovi investimenti porteranno nei prossimi tre anni ad un aumento della capacità produttiva e ad avviare ulteriori attività di Ricerca e Sviluppo.
Firenze– Baker Hughes – azienda di tecnologia al servizio dell’energia e dell’industria che progetta, produce e fornisce soluzioni tecnologiche all’avanguardia per clienti in tutto il mondo e che in Italia opera principalmente attraverso Nuovo Pignone – ha annunciato oggi un piano per potenziali nuovi investimenti in Calabria fino a circa 60 milioni di euro nei prossimi anni, con la presentazione di una domanda di concessione all’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio per un nuovo insediamento industriale presso
il porto di Corigliano Calabro, sulla costa ionica cosentina, e un piano triennale di espansione per il proprio sito di Vibo Valentia.
In caso di ottenimento della concessione, Baker Hughes realizzerà a Corigliano alcune delle strutture dei propri moduli industriali, una configurazione ottimizzata di macchinari e componenti ausiliari per la compressione del gas, la generazione di energia elettrica e a supporto di soluzioni per la transizione energetica. Nello specifico, presso il sito di Corigliano sarà effettuata la fabbricazione, la verniciatura e il montaggio delle strutture, nonché l’assemblaggio finale di moduli, per attività complementari a quelle che l’azienda già svolge nel proprio sito di Avenza (Carrara), in Toscana.
Contestualmente, l’azienda ha annunciato un ulteriore piano di espansione relativo all’altro sito calabrese del Gruppo, quello di Vibo Valentia, attivo dal 1962 con oltre 100 dipendenti e un indotto di oltre 20 aziende nella Regione. Il sito, che rappresenta un centro di eccellenza all’interno di Baker Hughes, sarà infatti ampiamente rinnovato con nuovi investimenti da realizzarsi entro il 2026 tra nuove opere infrastrutturali, nuovi impianti e macchinari, interventi per l’efficientamento energetico e creazione di un centro di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico e digitale.
Si stima, complessivamente, che i nuovi investimenti su Vibo e Corigliano, una volta a pieno regime, possano portare alla creazione di oltre duecento nuovi posti di lavoro tra occupazione diretta e indiretta, che potranno aumentare in base ai carichi di lavoro e all’andamento del mercato dei moduli industriali. Per reclutare queste risorse, tra tecnici e operatori, Baker Hughes intende attivare diversi percorsi di formazione dedicati e accademie specializzate, grazie anche alla collaborazione con il sistema educativo calabrese. Accanto all’impatto occupazionale citato, si potrà sviluppare anche un notevole indotto locale, soprattutto nel settore metalmeccanico e logistico.
“Il piano di investimenti che annunciamo oggi punta a rafforzare e ampliare ulteriormente la presenza di Baker Hughes in Italia, dove contiamo già otto siti da Nord a Sud e oltre 5.500 dipendenti, con un miliardo di euro investito negli ultimi cinque anni, tra attività di ricerca e sviluppo e nei nostri stabilimenti” ha commentato Alberto Matucci, Vice Presidente Gas Technology Equipment del business Industrial & Energy Technology (IET) di Baker Hughes. “Le strutture realizzate a Corigliano saranno la colonna portante di un concentrato di tecnologia all’avanguardia, che incontra la crescente domanda globale di gas naturale liquefatto, e dà una risposta concreta al cosiddetto trilemma energetico, facilitando la sicurezza degli approvvigionamenti, costi accessibili e minori emissioni. Su quest’ultimo, cruciale aspetto siamo impegnati da anni a sviluppare e introdurre soluzioni a supporto della transizione energetica, che in futuro, grazie anche a questi investimenti, vedranno protagonisti anche i nostri siti in Calabria”.
“Baker Hughes continua a credere e a investire in Calabria, con nuovi progetti che diversificano la produzione attuale del gruppo, anche grazie alle condizioni favorevoli create dalla Regione, in cui abbiamo trovato accoglienza, tempestività e supporto concreto ai nostri progetti” ha aggiunto Maria Francesca Marino, Direttrice dello Stabilimento di Vibo Valentia di Baker Hughes. “Ciò è stato possibile, inoltre, in virtù della collaborazione riscontrata nell’Autorità Portuale in primis, nonché in ZES Calabria e nella Provincia di Cosenza e grazie ad una proficua cooperazione con le realtà della formazione nel territorio: dalle scuole superiori, all’ITS MASK di cui siamo soci fondatori, all’Università della Calabria, con cui andremo ad attuare a partire dalle prossime settimane iniziative di formazione congiunta, con l’obiettivo di costruire competenze specialistiche sul territorio e poter contare su una forza lavoro altamente qualificata”.
“L’annuncio di Baker Hughes di voler investire in Calabria, nei prossimi anni, 60 milioni di euro è davvero un’ottima notizia. Circa un anno fa -ha dichiarato Rosario Varì, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Calabria- in occasione del 60esimo anniversario dall’insediamento del Nuovo Pignone nell’area industriale di Porto Salvo, a Vibo Valentia, ho avviato con l’azienda un’interlocuzione finalizzata a rappresentare le opportunità di investimento nella nostra Regione, cui sono seguiti una serie di incontri con i diversi soggetti preposti a supportare gli insediamenti produttivi sul territorio. Questa sinergia ha creato un contesto favorevole, che ha indubbiamente contribuito a determinare la volontà di Baker Hughes di continuare a investire in Calabria.
Mi piace sottolineare, peraltro, che l’azienda intende non solo insediare un nuovo stabilimento produttivo nel porto di Corigliano e ampliare quello esistente a Vibo, ma altresì creare, a Vibo, un centro di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico e digitale, con la conseguenza che vi sarà, oltre al rilevante indotto, sia un incremento occupazionale sul nostro territorio della manodopera specializzata nella produzione delle componenti per l’industria del settore energetico, sia l’opportunità di lavorare in Calabria da parte dei nostri giovani laureati, che potranno esercitare le loro competenze in progetti di ricerca e sviluppo”.
“La sinergia con Baker Hughes può rappresentare la svolta per il porto di Corigliano, e accogliamo con estremo favore un progetto imprenditoriale che sceglie qui una nuova localizzazione, rafforzando al contempo lo stabilimento preesistente di Vibo Valentia Marina. La produzione “bordo banchina” riteniamo sia una grande opportunità per i nostri porti. Capace di creare produttività, consentendo l’approvvigionamento e la partenza via mare e, quindi, superando il limite delle connessioni terrestri.” ha aggiunto il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Ammiraglio Ispettore Andrea Agostinelli.
“Un investimento cospicuo e importante accompagnato da un progetto manifatturiero, sul quale l’Autorità si riserverà, come da procedura, i dovuti approfondimenti. Qualora i vagli saranno positivi, il porto di Corigliano avrà un suo cantiere, destinato alla produzione di elementi all’avanguardia, da spedirsi via mare in tutto il modo. E quel che conta, nel pieno rispetto delle attuali destinazioni funzionali delle banchine, anzi ottimizzando gli spazi di banchina e gli ormeggi con ulteriori investimenti a cura della Autorità. Una promessa mantenuta. E, nella visione strategica dell’Autorità, questo insediamento ha ampi margini per un futuro ulteriore sviluppo del porto.”