L’UE decide la fine dell’esenzione antitrust per il trasporto marittimo di linea nel 2024

Commissione Europea1

La ha deciso, dopo 15 anni, di non estendere un'esenzione per i vettori dalle norme antitrust dell'UE

Il World Shipping Council afferma che la perdita da parte degli operatori di linea di container dalle norme dell'UE contro gli accordi anticoncorrenziali “crea un periodo di incertezza” per il settore


Bruxelles. La Commissione Europea ha annunciato di aver deciso di non prolungare la CBER (Consortia Block Exemption Regulation), ovvero il sistema di esenzioni dalla normativa ‘antitrust standard' di cui beneficiano i liner marittimi del settore container; sistema che finirà il 25 aprile 2024.

L'annuncio arriva a seguito dell'avvio dell'ultima revisione della esenzione, che era entrata in vigore per la prima volta nel 2009 con l'obiettivo di permettere ai carrier di approntare alleanze (appunto, i Consortia) in grado di consentirgli di raggiungere economie di scala, e quindi offrire un maggior numero di collegamenti con una maggiore quantità di stiva dislocata e livelli di servizio più elevati.

Un obiettivo che però, secondo gli stakeholder che hanno offerto il proprio punto di vista nel corso della consultazione pubblica avviata nell'agosto dello scorso anno, è stato raggiunto molto limitatamente.
La decisione è stata salutata dagli spedizionieri come una ‘vittoria'; infatti, gli spedizionieri avevano sostenuto alla Commissione UE che i vettori erano diventati troppo potenti dimostrato dai prezzi e da altre questioni durante il recente aumento dei volumi di spedizione.

“Questo settore chiave ha subito cambiamenti strutturali significativi, come il consolidamento dei vettori, le alleanze globali e l'integrazione verticale, con conseguenti nuove condizioni di mercato, emerse durante la pandemia di coronavirus” ha commentato il Commissario alla concorrenza Didier Reynders, che lo scorso settembre ha rilevato il portafoglio da Margrethe Vestager, ora in corsa per la presidenza della BEI.  “La nostra valutazione ha dimostrato che un'esenzione per categoria specifica per le Compagnie di navigazione non è più adatta a queste nuove condizioni di mercato”.

La prima approvazione della CBER risale al 2009, ma questa è stata poi oggetto di rinnovi nel 2014 e nel 2020. Nell'ultimo caso la Commissione ha però preferito limitare la durata della estensione a soli 4 anni in modo da poter garantire una ‘risposta migliore' in caso di mutamenti del contesto di mercato.
Già contestata in passato, la CBER è finita sotto le critiche da parte di spedizionieri e caricatori proprio durante la pandemia da Covid-19 e nelle sue fasi immediatamente successive, quando i clienti dei carrier si sono trovati a doversi muovere in un mercato del trasporto container caratterizzato da costi elevatissimi a fronte di livelli di servizio scadenti.

“Il passaggio alle norme generali antitrust dell'UE creerà un periodo di incertezza mentre i vettori si adeguano alla nuova struttura legale”, ha dichiarato John Butler, presidente e CEO del World Shipping Council in una dichiarazione rilasciata dopo che la raccomandazione è stata emessa. “Tuttavia, gli accordi di condivisione delle navi rimarranno un modo pienamente legale e sostenuto per i vettori per garantire un trasporto efficiente e sostenibile per l'Europa. Il WSC sta esaminando attentamente la base della posizione della Directorate-General for Competition (DG COMP) della UE e attende con impazienza un ulteriore dialogo per garantire la chiarezza normativa”.

Alcuni vettori si sono già mossi per rivedere le collaborazioni come i piani annunciati per porre fine all'alleanza tra Maersk e MSC. Gli analisti, tuttavia, si chiedono se altre giurisdizioni seguiranno l'esempio dell'UE e aumenteranno le loro revisioni delle alleanze dei vettori.