(Mappa delle aree che indicano l’ubicazione dell’energia eolica insulare e offshore nel Mare del Nord; foto courtesy Agenzia danese per l’energia)
Piano delle isole energetiche nel Mare del Nord incontra incertezze per la sua costruzione
Copenaghen. La prevista creazione da parte della Danimarca di un’isola artificiale a circa 100 km dalla costa, che sarà circondata da 10 parchi eolici offshore, sta incontrando ostacoli, dopo che i costi di costruzione previsti hanno superato significativamente la soglia politica di redditività del Governo danese.
Il Governo danese ha ritardato la gara pubblica per la costruzione dell’isola e sta ora valutando nuovi approcci alle isole energetiche poiché i costi e i rischi attuali sono considerati troppo elevati per continuare.
L’isola, destinata a diventare il più grande progetto di costruzione mai realizzato in Danimarca, è stata progettata per generare energia rinnovabile, distribuirla in Danimarca e in Europa e fungere da epicentro per lo sviluppo della tecnologia verde. Tra le ambizioni del progetto North Sea Energy Island figura la creazione di strutture per favorire la ricerca e la realizzazione di carburanti verdi per l’industria aeronautica e marittima. Nonostante il ritardo, il progetto attualmente rimane entro i tempi previsti, che comprendono una gara d’appalto nel 2023, studi di fattibilità e produzione anticipata entro il 2025, costruzione dell’isola entro il 2028, installazione della rete elettrica entro il 2031 e costruzione della prima fase da 3 GW di parchi eolici entro il 2033. Si prevede che altri 7 GW di parchi eolici seguiranno entro il 2040.
“Il Mare del Nord ha un enorme potenziale per l’energia eolica offshore e il Governo ha ancora l’ambizione di realizzare un’isola energetica nel Mare del Nord. Il progetto è importante sia per la transizione verde sia per la sicurezza energetica della Danimarca e del resto d’Europa”. ha affermato il Ministro danese per il clima, l’energia e i servizi pubblici, Lars Aagaard.
I partner di North Sea Energy Island Ørsted e ATP hanno affermato di aspettarsi che gli impianti di produzione di idrogeno saranno operativi a terra prima che l’isola venga costruita; organizzazioni ambientaliste stanno indagando se si rivelerebbe economico produrre idrogeno sull’isola, o anche direttamente nelle turbine stesse, per il trasporto tramite oleodotto fino alla riva. Tra le soluzioni da esplorare per il progetto c’è se l’uso delle piattaforme sarebbe tecnicamente ed economicamente vantaggioso in termini di costi, rischi e sostenibilità. Un secondo progetto di isola energetica, basato sull’isola esistente di Bornholm, continua a fare progressi verso il suo obiettivo di produrre 3 GW di energia eolica offshore per Germania e Paesi Bassi entro l’inizio degli anni ’30. Oltre ai piani approvati dal governo per Bornholm Energy Island, esiste il potenziale per un bunkeraggio di ammoniaca per le navi e impianti di produzione di energia elettrica e biogas.