The Ocean Race: La tensione cresce e la lotta si fa sempre più serrata

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Nessuno riesce a sbloccare la situazione nell’ultima volata verso il finale di domenica

Tensione, stanchezza e forti emozioni, tra euforia e sconforto.

Questo sarà probabilmente lo stato d’animo a bordo di Team Holcim-PRB e Team Malizia fino al traguardo.

Nonostante 33 giorni di regata e oltre 14.000 miglia navigate, né Malizia di né l’equipaggio di Holcim-PRB di Kevin Escoffier sono riusciti a trovare un margine di sicurezza.

Al contrario, i due navigano spesso a poca distanza l’uno dall’altro e si sono scambiati il comando nelle ultime 48 ore.

“Li vediamo sul computer, ma li vediamo anche fuori dalla finestratura”, ha detto uno stanchissimo Sam Goodchild, parlando di Team Malizia che rimane attaccato come un’ombra.

L’atmosfera che si respira a bordo di Holcim-PRB

Non va meglio su Team Malizia, dove il team di Boris Herrmann sperava di approfittare di condizioni inaspettatamente forti dopo Capo Horn per guadagnare un po’ di distacco in un contesto che tende a favorire la barca tedesca. Non è successo e i due team sono impegnati in un duello che sembra destinato a proseguire fino al traguardo.

Questo feed da Malizia mostra Holcim PRB a poche centinaia di metri di distanza.

“Holcim-PRB è proprio qui”, dice Herrmann a un certo punto, indicando leggermente dietro. “Sono felice di vederli lì e non lì”, aggiunge, muovendo leggermente il braccio in avanti.

“Possiamo osservare una velocità media sui 10 minuti sul computer e vedere se siamo più veloci – verde – o più lenti – rosso. Per il momento siamo più veloci”.

Si tratta di una battaglia ravvicinata, una regata come raramente se ne vedono su queste barche. Ci vorrà ogni grammo di spirito combattivo a bordo per racimolare l’energia necessaria 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per ottenere un vantaggio. Ora si tratta di capire chi riuscirà a resistere più a lungo da qui al traguardo.

Più indietro, la situazione è leggermente migliore per 11th Hour Racing Team, che ha accumulato un margine di 60 miglia di vantaggio su Biotherm. Una distanza ancora irrisoria dopo quasi 14.000 miglia di regata, ma che comunque dà un po’ di respiro.

L’ETA comincia a prendere forma: per la coppia di testa, lo scenario più probabile è l’alba di domenica 2 aprile a Itajaí ( verso mezzogiorno UTC).

La seconda coppia è in ritardo di circa un giorno e dovrebbe arrivare lunedì.

Le ultime posizioni sono visibili sul Race Tracker e qui la classifica provvisoria

Le ultime notizie sono su www.theoceanrace.com e si può seguire la più grande sfida intorno al mondo su discoveryplus.com o Eurosport.com con la partenza di ogni tappa in diretta.

Intanto, l’IMOCA di GUYOT environnement – Team Europe è arrivato nella località brasiliana di Itajaí dopo un viaggio di due settimane, di 3.500 miglia / 6.500 chilometri, attraverso l’Oceano Atlantico meridionale da Città del Capo, in Sudafrica.

Il team Europeo, guidato da Benjamin Dutreux (FRA) e Robert Stanjek (GER), è stato costretto ad abbandonare la terza tappa di 2022-23 dopo aver riscontrato una delaminazione sul fondo dello scafo della barca, costruita nel 2015, tre giorni dopo l’inizio della traversata dell’Oceano Meridionale di 12.750 miglia/23.613 km, che assegna doppi punti.

Una volta rientrato a Città del Capo, quattro giorni dopo, il team ha effettuato una valutazione completa dei danni prima di intraprendere una scrupolosa riparazione per riportare l’imbarcazione in pieno assetto da regata.

Il 16 marzo, un equipaggio da trasferimento tutto francese – guidato da Sébastien Simon, componente dell’equipaggio di GUYOT environnement – Team Europe, con i membri del team di terra Phillip Kasüske, Jimmy Le Baut, Clovis Gautier e il reporter di bordo Charles Drapeau – è partito da Città del Capo per portare l’imbarcazione attraverso l’Atlantico meridionale fino a Itajaí.

Nonostante la battuta d’arresto per aver saltato la terza tappa, il team è di buon umore e è pronto a rientrare in gara per la quarta tappa da Itajaí alla città statunitense di Newport, Rhode Island, che partirà il 23 aprile.

Lo skipper francese Benjamin Dutreux era presente per accogliere l’equipaggio al momento dell’arrivo alla foce del fiume Itajaí-Açu alle 18:30 ora locale / 21:30 UTC, dopo 14 giorni di navigazione.

“È emozionante accogliere la barca qui a Itajaí, uno luogo che è in grado di offrire un’accoglienza calorosa da parte del pubblico. Abbiamo dovuto ritirarci dall’ultima tappa, ma non dalla regata. Ora abbiamo una lunga lista di cose da fare per l’ultima metà della regata. So che stiamo rientrando in gara in buona forma e sono felice perché siamo qui nello stesso momento in cui arrivano le altre barche. Abbiamo il tempo di fare un buon lavoro a bordo e anche di esaminare i dettagli che non abbiamo mai potuto curare, sperando che questo ci rimetta in gioco. Siamo molto orgogliosi del team e dei nostri sponsor per il sostegno”, ha dichiarato Benjamin Dutreux.

Foto: Antoine Auriol / Team Malizia / The Ocean Race
Alexander Champy-McLean / The Ocean Race
Julien Champolion | polaRYSE / Holcim – PRB / The Ocean Race