Pesca ed acquacoltura: rinnovato il CCNL Unci, Unci agroalimentare e Confsal Pesca per i lavoratori del comparto ittico

Siamo ai nastri di partenza? No siamo giunti alla fine di un grande lavoro socioeconomico, – Unione Nazionale Cooperative Italiane nella persona del Presidente Nazionale Dott. Cav. Prof. Pasquale Amico con UNCI Agroalimentare, presidente Nazionale Gennaro Scognamiglio e , con il segretario nazionale Bruno Mariani, danno l’annuncio del rinnovo del Pesca ed Acquacoltura per i lavoratori del comparto ittico.

“Si tratta di un contratto sicuramente innovativo tendente a valorizzare le peculiari caratteristiche degli operatori del settore Ittico” cosi il Presidente Nazionale Pasquale Amico. Il sistema ittico si dota così di uno strumento giuslavoristico e socioeconomico nell’ambito delle cooperative che completa il rapporto dei soci lavoratori, ripercorrendo quanto richiamato dalla legge 142/2001 e le categorie professionali che hanno conosciuto una profonda evoluzione scaturita soprattutto dalla modernizzazione di una attività produttiva antica quanto il mondo.

I cambiamenti a livello produttivo hanno generato una più ampia trasformazione della filiera ittica nel suo complesso e di conseguenza tutte le figure professionali coinvolte in questo non facile sistema economico. In maniera più specifica, i pescatori rappresentano dunque una categoria che oggi appare caratterizzata da una serie di problematiche che necessitano di soluzioni urgenti che passino anche attraverso modelli di contratto di lavoro più adeguati alle contingenti e complesse criticità del settore.

Il CCNL sottoscritto dalle parti sociali UNCI – UNCI Agroalimentare e l’OO.SS. CONFSAL PESCA si inserisce in tale contesto allo scopo di contribuire alla realizzazione di una politica di settore adeguata, al passo con l’evoluzione che quest’ultimo sta conoscendo a tutti i livelli. Attraverso l’individuazione e alla definizione delle problematiche proprie del comparto (peculiarità dei rapporti di lavoro e del sistema retributivo; definizione di specifici ammortizzatori sociali; individuazione di un sistema fiscale idoneo; determinazione di adeguati processi formativi; identificazione di precise strategie di sviluppo occupazionale; determinazione di precise ed efficaci agevolazioni per l’inserimento giovanile).

UNCI Nazionale e UNCI Agroalimentare unitamente alla Confsal Pesca rimarcano che attraverso il CCNL non vi è solo il processo di tutela del lavoro dei pescatori, ma mira anche ad una modernizzazione del sistema occupazionale di settore rendendolo più fruibile. Tutto quello finora detto, insieme partendo dalla sicurezza sul lavoro ed agli incentivi e tutele, consentono poi ai pescatori e alle imprese di assicurare a loro stessi un reddito adeguato.

Assicurare cosi attraverso il lavoro una necessaria innovazione tecnologica, ed ai consumatori qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare. Le scelte operate dall’U.N.C.I. dunque hanno mirato e mirano a tutelare e a garantire la sopravvivenza di figure professionali “antiche” che devono per sapersi adeguare all’ammodernamento e all’innovazione tecnologica che sta investendo con prepotenza anche il comparto ittico.