Greenpeace blocca ancora una nave gasiera

Valencia. E’ la terza volta, in questo mese, che attivisti di bloccano l’arrivo di una gasiera al terminal. La protesta è volta a interrompere le operazioni di gas naturale per richiamare l’attenzione sulle loro cause in vista del Summit delle Nazioni Unite sul clima.


Prima era toccato al terminal Shell di Rotterdam e dopo alla piattaforma in Croazia. Questa volta, i manifestanti hanno bloccato il terminal del gas Enagas nella regione di Valencia in Spagna. La protesta è iniziata, ieri mattina, con la loro nave, la Esperanza da 2.000 TSL, ancorata prima nel porto di Sagunto e poi si è posizionata in modo da bloccare l’ingresso all’impianto del gas in coincidenza con l’arrivo di una nave gasiera dagli Stati Uniti.


Greenpeace con i suoi gommoni e mostrando striscioni ha cercato di interrompere ulteriormente le operazioni.
La gasiera, da 73.000 DWT e proveniente dal Texas con un carico di 178.000 metri cubi di gas liquefatto è stata abbordata da Greenpeace che sosteneva che il carico della nave era stato prodotto con il processo di fracking (abbreviazione di ‘hydraulic fracturing’: frantumare la roccia usando fluidi saturi di sostanze chimiche e iniettati nel sottosuolo ad alta pressione).


Il capitano della nave gasiera, per garantire sicurezza alla nave e al carico, non ha opposto resistenza durante la protesta mentre aspettava l’intervento dei militari della Guardia Costiera spagnola. Intanto, i gommoni di Greenpeace si sono affiancati dipingendo le parole ‘no gas’, in inglese e spagnolo, sullo scafo della nave.
“È tempo che Enagas e il resto del settore del gas si assumano l’impegno urgente e reale nella lotta ai cambiamenti climatici e alla transizione energetica e smettano di promuovere soluzioni dubbie con pubblicità verde e denaro pubblico per mantenere il loro modello di business”, ha affermato Tatiana Nuño, responsabile della campagna per il cambiamento climatico di Greenpeace.


La motivazione della protesta:“Aziende come Repsol, Naturgy o Shell investono milioni in pubblicità per convincerci che un combustibile fossile dannoso per il clima come il gas può essere parte della soluzione all’emergenza climatica. È giunto il momento di togliere il microfono ai killer del clima e spegnere la loro sporca propaganda”.


Osservazione: Si può essere pro o contro l’uso del gas; ma non si comprende un’azione ‘corsara e da pirati’ quella di abbordare una nave e scrivere sui suoi fianchi frasi di protesta. Esiste la liberta di navigazione in mare che non è proprietà di Greenpeace?