Incontriamo Marta prima della sua partenza per l’Italia, insieme a Mattia Camboni e al tecnico delle tavole maschili Riccardo Belli Dell’Isca. La migliore Marta Maggetti di sempre ha affrontato la sua prima Olimpiade in un anno particolarissimo. Apprezzata da tutti, schiva a terra ma battagliera in acqua, qual è il suo bilancio di Tokyo 2020?
E’ stata sicuramente è una gara molto forte di emozioni, una gara molto dura e un’esperienza nuova e non si sa mai come ci si va ad approcciare a un’esperienza del genere. Devo dire che sono molto soddisfatta di come l’ho affrontata e di come ho tenuto testa tutta la settimana, avevo come obiettivo una medaglia perché sapevo di essermi preparata veramente bene l’ultimo periodo, l’ultimo anno ho dato veramente l’anima per migliorare con vento leggero. Sono stata un po’ sfortunata con le condizioni che ci sono state perché alla fine abbiamo fatto nove prove su dodici plananti, il che ha giocato un po’ a mio sfavore, però anche in quelle giornate ho parato i colpi e cercato comunque di rimanere con i parziali intorno alla quinta, sesta posizione, più di così non potevo fare.
Ho cercato di fare delle buone partenze però non è bastato, le prime tre avevano un buon passo e hanno sbagliato veramente poco in tutta la settimana, quindi mi ritengo soddisfatta sono felicissima del risultato che ho raggiunto, alla fine è una quarta posizione che ho mantenuto tutta la settimana quindi volevo veramente concludere con questo piazzamento.
L’Olimpiade è come te l’aspettavi?
Sono felice e mi ritengo fortunatissima a vivere queste Olimpiadi veramente messe in piedi così su un filo, in questo periodo con la pandemia, è stato veramente difficile e complicato, tutti i giorni un sacco di restrizioni da fare, i tamponi… sicuramente un’Olimpiade diversa da tutte le altre, ho cercato di viverla il più serenamente possibile, come sempre faccio, con positività.
Ti aspettavi queste avversarie?
Ho capito già dopo il secondo giorno che comunque le prime tre facevano sul serio e che erano belle toste da battere soprattutto con le condizioni come dicevo prima con vento planante. Diciamo che mi sono un po’ rassegnata al pensiero di vincere una medaglia, però ho cercato di tenere alta la concentrazione, di far bene perché anche un quarto posto per me vuol dire tanto, ho continuato quindi per la mia strada cercando di rendere orgogliosi tutti gli italiani tutti gli amici tutti quelli che mi hanno sempre seguito, l’importante era quello.
Ti abbiamo vista alla Medal molto decisa, hai ottenuto quello che volevi.
Prima della Medal ero super concentrata e motivata perché avevo in testa comunque quell’obiettivo, non volevo avere altro in testa o pensare negativamente a cosa sarei andata a perdere, tutte queste cose… Avevo in testa solo quello e quando mi metto in testa una cosa devo farla a tutti i costi, ci devo mettere l’anima ed è quello che ho fatto. Poi è stata veramente dura perché c’era il vento leggerissimo, proprio 5 nodi e io soffro veramente tanto con il vento così leggero. Però per fortuna avevo il fisico che mi aiutato e mi sentivo preparata e ho dato il meglio, sono contentissima della partenza perché di solito sono un disastro nelle partenze e la mia paura più grande era quella perché se con vento leggero sbagli la partenza hai finito, invece sono andata decisa, convinta delle mie potenzialità e ho fatto pure una bellissima partenza.
Tra soli tre anni, Parigi 2024…
La prospettiva delle prossime Olimpiadi la vedo già, sono carichissima, non vedo l’ora perché cambieremo classe (RS:X sarà sostituita da una tavola foiling, la IQFoil, ndr) e io vado ormai già da due anni sulla tavola foil, quindi sono pronta per questa nuova avventura.