Londra– L’International Chamber of Shipping (ICS), che rappresenta l’industria del trasporto marittimo a livello globale, è molto preoccupata per le notizie secondo le quali una nave mercantile, la petroliera di bandiera di Palau ‘Elhiblu 1′, è stata rilevata e dirottata da migranti salvati nel Mar Mediterraneo, e che avrebbe dovuto riportare in Libia circa 100 persone salvate. L’intervento di recupero e salvataggio era avvenuto in acque S.A.R. (Search And Rescue) della Libia.
La Segreteria generale dell’ICS, in diretto contatto con gli organi interessati, sta ancora definendo i dettagli dell’incidente occorso alla nave. ICS accoglie con favore le prime segnalazioni circa i provvedimenti presi dalle Autorità di Malta per garantire una risoluzione sicura della situazione, sia nei confronti della nave ed equipaggio e sia per i migranti.
Il segretario generale dell’ICS, Guy Platten, ha dichiarato: “ICS è impegnata a osservare attentamente gli sviluppi di tale caso di salvataggio, del tutto ‘anomalo’, e cercherà di sollevare critiche e sollecitare risoluzioni pratiche verso l’Organizzazione Marittima Internazionale delle Nazioni Unite, proprio durante la prossima sessione, in programma a giorni a Londra”.
Per il segretario generale dell’ICS si spera che il caso di questa nave rimanga un incidente isolato e che comunque pone un problema da evidenziare e risolvere: “Se una nave è diretta – come da ordini SAR – in Libia per far sbarcare persone salvate in acque libiche, e questo crea un potenziale conflitto tra l’equipaggio e persone disperate e frustrate che hanno obiettato di essere restituite alla Libia, come deve essere chiamato detto conflitto, se non ‘atto di pirateria’?
Il comandante e l’equipaggio della nave soccorritrice possono essere facilmente sopraffatti?” I comandanti delle navi mercantili si aspettano, secondo al Convenzione di Amburgo, le norme internazionali IMO e SOLAS sui salvataggi in mare, che le Autorità di ricerca e salvataggio degli Stati costieri di un’area SAR coordinino e provvedano allo sbarco in un porto sicuro, sia per i soccorritori che per i marittimi coinvolti nel salvataggio.
ICS pone l’accento che i marittimi imbarcati a bordo di navi mercantili (e non navi ONG dove non imbarcano marittimi, ma volontari), coinvolti in tali incidenti, sono dei lavoratori civili; possono essere colpiti da traumi, avendo rispettato un loro obbligo legale e umanitario di salvare vite umane in mare. E si ricorda che moltissime navi mercantili sono state impegnate in operazioni di soccorso su vasta scala nel Mediterraneo, e che hanno salvato decine di migliaia di vite umane dall’inizio della crisi del 2015.
Abele Carruezzo