VENEZIA – Italia e Croazia fanno squadra per la gestione dei rifiuti marini e la salvaguardia dell’ambiente. Con il kickoff meeting e il primo incontro dei partner avvenuti lo scorso febbraio a Zara, in Croazia, è ufficialmente partito il progetto NETWAP – Network of small “in situ” Waste Prevention and management initiatives, finanziato dal bando Interreg Italia-Croazia con un budget di un milione 480 mila euro e durata di 24 mesi.
Il settore di intervento di NETWAP è quello della gestione rifiuti. L’obiettivo del progetto è affrontare i potenziali danni ambientali e migliorare la qualità dell’ambiente marino nei territori dell’area di cooperazione Italia-Croazia attraverso l’accrescimento della consapevolezza, capacità, know-how e autonomia decisionale delle comunità locali verso una metodologia di gestione sostenibile dei rifiuti e un sistema basato su tecnologie e procedure innovative.
«L’economia circolare quale volano per difendere il mare dalle aggressioni dei rifiuti che stanno compromettendo gli equilibri della natura – afferma Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto –. Un equilibrio delicato che deve essere rispettato per la salute delle persone e dei luoghi a cui dobbiamo evitare l’aggressione dei rifiuti concentrata, per i siti ad impatto turistico, nei periodi di forte stagionalità. E’ un nostro dovere difendere il mare e le coste e al contempo offrire siti turistici capaci di rispondere ad un turismo sempre più esigente proiettato all’esperienza dei luoghi, in sintonia con la natura. E’ chiaro che non si deve agire solo sul danno, ma creare una nuova cultura dei processi di gestione dei rifiuti per elaborare approcci più sostenibili ed eco-compatibili sin dalla fonte».
Il progetto prevede lo sviluppo, la verifica e la convalida di una strategia municipale sostenibile e di un modello di gestione rifiuti che promuovano l’adozione di un approccio transfrontaliero basato su un’efficace cooperazione e in sintonia con la gerarchia dei rifiuti dell’UE e con i principi dell’economia circolare. Il progetto affronta anche il problema della crescente pressione turistica su siti culturali e naturali fragili, con particolare attenzione alle piccole comunità isolate, lontano dai servizi di raccolta e di trattamento ben consolidati.
Il partenariato internazionale vede coinvolti Comune di Zara, capofila del progetto, Cistoca, Istituto Ruder, Unioncamere del Veneto, Fondazione Fenice, GAL verso il 2000, ENEA.